Turchia, polemiche per il caso della bimba sposa a 6 anni: la vicenda scuote il paese, cos'è successo
Dure polemiche in Turchia per il caso di una bambina data in sposa dal padre a un uomo di 29 anni: indagini avvolte per anni nel silenzio
Continua a far discutere, in Turchia, il caso della bimba sposa a 6 anni. Una donna, ora 24enne, ha infatti denunciato l’ex marito e il padre che l’hanno appunto costretta a sposarsi ad appena 6 anni con un uomo all’epoca 29enne. Una vicenda che sta profondamente indignando l’opinione pubblica turca.
Sposa a soli 6 anni
Il matrimonio, come riporta l’agenzia Agi, è stato deciso da un padre-padrone, membro di un’influente confraternita religiosa.
Il padre permise che sua figlia, ad appena 6 anni, finisse nelle mani di un altro membro della stessa confraternita e che la sposasse. Si tratta della la confraternita religiosa Ismailaga, presente in diverse province del Paese e vicina al governo di Erdogan.
La denuncia
La donna, anni dopo, ha trovato il coraggio di denunciare il padre e l’ex marito.
La denuncia risale al 2020 ed è emersa solamente lo scorso 30 ottobre grazie al giornalista Timur Soykan del quotidiano Birgun.
Il dubbio è che la vicenda sia rimasta nell’ombra a causa dell’appartenenza alla potente confraternita delle due persone denunciate.
Le parole del vicepresidente turco
“Il fatto che uno dei nostri figli sia stato vittima di un fatto così grave non può lasciarci indifferenti e richiede provvedimenti. E’ inammissibile che succedano casi di violenza e abusi come questo”, ha detto Mustafa Sentop, vicepresidente turco, braccio destro di Erdogan.
Sul caso è intervenuto il ministro della Giustizia, Bekir Bozda, che ha annunciato che la giustizia sta facendo il suo corso.
Nel frattempo, però, il padre e l’ex marito della donna rimangono a piede libero.
Secondo l’Osservatorio Balcani e Caucaso, il fenomeno delle spose bambine è una realtà ancora attuale per la Turchia. Il Paese, con il 14% di matrimoni precoci, risulta oggi al secondo posto in Europa, subito dopo la Georgia che ha una percentuale del 17%. La statistica riguarda però fondamentalmente le femmine, dato che per i maschi la tendenza è quella di attendere che compiano il servizio militare e che trovino un lavoro prima del matrimonio.