NOTIZIE
SALUTE

Trovata in Salento la zanzara associata alla malaria, ci sono rischi per l'uomo? La nota pubblicata dall'Iss

La zanzara della malaria è stata ritrovata in Salento: le dichiarazioni dell'Iss sui rischi per l'uomo

Pubblicato:

Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Trovata la zanzara della malaria in Italia. Una specie che può portare i parassiti della malattia è stata ritrovata in Salento. Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) rassicurano: al momento non ci sono rischi per l’uomo.

Ritrovata la zanzara della malaria in Salento

Una ricerca congiunta dell’Istituto superiore di Sanità e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Basilicata, coadiuvato dalla Asl di Lecce, ha ritrovato un esemplare di Anopheles sacharovi in Salento.

Si tratta di una delle due specie di zanzare in grado di trasportare la malaria e di contagiare con essa l’uomo. Questa malattia è stata eradicata dall’Italia, dove era endemica, nel 1970 dopo una lunga campagna antimalarica.

Il progetto era stato avviato dopo che nel 2022 era stato ritrovato un altro esemplare maschio in un’area rurale del leccese. Tutti gli avvistamenti di questi insetti fino ad ora sono però stati in aree di campagna o in zone naturali protette.

Le rassicurazioni dell’Iss, non ci sono rischi per l’uomo

Proprio per questa ragione l’Iss ha tenuto a ridimensionare i rischi per l’uomo conseguenti a questo ritrovamento: "La scoperta di An. sacharovi non deve però destare allarme per un possibile ritorno della malaria in Italia in quanto le condizioni socio-economiche e igienico-sanitarie del nostro paese sono certamente molto diverse da quelle del passato".

"Inoltre una specifica Circolare Ministeriale dà chiare indicazioni per la costante sorveglianza dei casi umani di malaria importata e stabilisce gli interventi da mettere in atto sul territorio in presenza di presunti casi autoctoni" continua la nota dell’Istituto Superiore di Sanità.

"La scoperta è rilevante dal punto di vista scientifico e sanitario perché, dopo le opere di bonifica e la campagna di lotta antimalarica del secondo dopoguerra, questa zanzara era ritenuta ormai scomparsa dal nostro territorio" si legge nel comunicato.

La malaria in Italia

La malaria è una parassitosi veicolata da due specie di zanzare, entrambe del genere Anopheles. Queste possono infettare gli umani con cinque diversi protozoi che vivono al loro interno e che possono facilmente riprodursi negli umani causando febbre e insufficienze a milza e reni.

In Italia era estremamente diffusa fino alle seconda guerra mondiale, a causa delle numerose zone paludose dove le zanzare potevano diffondersi e entrare in contatto con l’uomo. Tra gli anni 50 e gli anni 60 la bonifica di queste aree e una lunga campagna antimalarica portarono alla totale eradicazione della malattia.

Oggi si verificano pochissimi casi di malaria autoctoni in Italia. Buona parte di essi viene infatti attribuita a viaggia i tropici, dove la malaria è ancora molto diffusa. Il tasso di mortalità è di circa 10 vittime ogni 100mila casi.

Fonte foto: Ansa

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963