Tifosi di Genoa e Samp arrestati dopo il derby e gli scontri, blitz della Digos: sequestrati i telefoni
Gli scontri tra tifosi di Genoa e Samp e tra gli stessi e le forze dell'ordine hanno portato a 48 feriti. La Digos sta arrestando in flagranza differita
Dopo gli scontri tra tifosi di Genova e Sampdoria, occorsi a Marassi prima e alla fine del derby, arrivano gli arresti. La Digos infatti sta perquisendo le abitazioni degli ultras che hanno partecipato ai tafferugli e sta fermando quelli la cui partecipazione viene confermata dai riscontri su abbigliamento e telefoni. Per loro sta scattando l’arresto in flagranza differita.
- Scontri nel derby di Genova, arrivano gli arresti
- Genoa-Samp, la Digos alla ricerca degli ultras
- Scontri a Genova, il bilancio dei feriti
- In arrivo i provvedimenti: cosa rischiano tifosi e club
Scontri nel derby di Genova, arrivano gli arresti
Non accenna a spegnersi l’eco dell’indignazione per quanto successo a Genova prima e dopo il derby di Coppa Italia di mercoledì 25 settembre. Le due tifoserie delle due squadre della città hanno dato vita a una vera e propria guerriglia urbana che ha provocato oltre 40 feriti.
Ora le forze dell’ordine stanno procedendo ad arresti e perquisizioni. All’alba la Digos è entrata nelle case di sette ultras, di cui tre sampdoriani e quattro genoani.
Genoa-Samp, la Digos alla ricerca degli ultras
Si cercano riscontri circa la loro partecipazione agli scontri: vengono per questo motivo analizzati e sequestrati capi di abbigliamento e i telefoni dei suddetti tifosi.
Alcuni di essi, come riporta Ansa, sono già stati portati in Questura. Per loro potrebbe scattare l’arresto in flagranza differita, un provvedimento che può essere eseguito entro 48 ore dal compiersi dei fatti.
Già nel folle mercoledì di scontri erano stati arrestati tre ultras: un sampdoriano di 50 anni, fermato per resistenza e già scarcerato e sottoposto all’obbligo di firma, e due tifosi marsigliesi arrivati a Genova in supporto ai rossoblù. Risultano denunciati altri 5 francesi.
Scontri a Genova, il bilancio dei feriti
A distanza di giorni, è possibile tracciare un bilancio definitivo dei feriti dopo i tafferugli avvenuti nella zona dello stadio Luigi Ferraris, nel quartiere Marassi e in tutta la città, nella giornata che ha preceduto e accompagnato alla gara tra Genoa e Sampdoria di Coppa Italia.
Secondo la Questura sono 36 i feriti tra le forze dell’ordine: 19 poliziotti, 13 carabinieri e un finanziare. Se li si somma a quelli tra i tifosi, il totale sale a 48. Uno degli agenti ha riportato una grave frattura a una mano, operata d’urgenza, un altro a diverse costole.
I primi fermi si sono avuti già alle 2 della notte precedente – tre soggetti sono stati bloccati poiché portavano nelle loro auto mazze, bastoni, fumogeni e un coltello. Nel pomeriggio c’è stato un primo tentativo di contatto, all’altezza di Ponte Serra: le forze dell’ordine si sono frapposte tra le due fazioni e hanno evitato lo scontro. Le tensioni sono continuate anche a partita in corso. Dalle due gradinate sono stati esposti infatti degli striscioni reciprocamente sottratti, questo ha spinto alcune centinaia di ultras ad uscire dai loro settori e a trovarsi fuori dall’impianto. Anche in questo caso il tentativo di contatto è stato contenuto e respinto. Negli scontri tra tifosi e forze dell’ordine, 8 supporter, di cui 6 minori, sono stati portati in Questura. Nella notte poi, in via Bobbio, un gruppo di ultras ha spostato i cassonetti dei rifiuti, creando una barricata e tentando di dargli fuoco.
In arrivo i provvedimenti: cosa rischiano tifosi e club
Si attendono nelle prossime ore decisioni e sanzioni contro le due tifoserie da parte dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e del prefetto di Genova, Cinzia Torraco. Le prossime gare di Genoa e Sampdoria potrebbero infatti disputarsi a porte chiuse.
“Quanto accaduto non ha nulla a che fare con il calcio e con i valori che questo sport sa trasmettere. Sono episodi inaccettabili“, ha detto il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commentando quanto successo.
Allo studio ci sono anche possibili limitazioni alle prossime trasferte dei sostenitori di entrambi i club.