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Terza dose, il booster sarà a 4 mesi ma non sarà l'ultima: quante dosi riceveremo in futuro secondo Galli

L'ex primario dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha fatto una previsione sulle misure di contenimento della pandemia dopo la terza dose

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La terza dose di vaccino Covid non sarà l’ultima. Lo ha detto Massimo Galli, ex primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, ai microfoni dell’Adnkronos. La variante Omicron si sta ormai diffondendo anche in Italia, lo testimonia il record di casi del 24 dicembre 2021, dall’inizio della pandemia non c’erano mai stati quasi 51 mila casi.

Terza dose di vaccino non sarà l’ultima: parla Galli

“Mi sento di dire, anche se mi spiace dirlo, che in una situazione in cui in un anno abbiamo avuto tre diverse varianti che hanno preso la scena, l’ultima delle quali molto diversa dal virus sul quale sono stati realizzati i vaccini, la terza dose non sarà l’ultima dose necessaria”, ha detto Galli.

Secondo lui, infatti, quanto è accaduto “mi porta a pensare che la faccenda evolverà in una situazione in cui periodicamente toccherà ripetere, se non cambiano le cose, una vaccinazione impostata magari con nuovi vaccini mirati sulla variante predominante, un po’ sul modello influenza”.

Variante Omicron, ma non solo: per Galli ipotesi richiamo annuale

Un richiamo annuale con gli aggiornamenti del vaccino? “È una delle ipotesi che penso debbano essere considerate. Ma se ci fossero stati dubbi” sulla necessità di un adeguamento dei vaccini “penso siano stati fugati da questa variante Omicron che ha 32 mutazioni rispetto al virus di Wuhan e che giustificherebbe da sola che venga messo in piedi un nuovo vaccino”, ha detto Galli.

Massimo Galli, ex primario dell’ospedale Sacco di Milano

Booster a 4 mesi: cosa è stato deciso

Nel frattempo, il Ministero della Salute ha dato il via libera alla dose booster dopo 4 mesi. Lo prevede la circolare firmata dal direttore generale della prevenzione, Gianni Rezza.

“Alla luce delle attuali evidenze sull’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante B.1.1.529 (Omicron) e sulla efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19 sostenute dalla citata variante”, per “estendere gradualmente l’offerta del richiamo vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione, si rappresenta che la somministrazione della dose di richiamo (booster) a favore dei soggetti per i quali la stessa è raccomandata, con i vaccini e relativi dosaggi autorizzati, sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno 4 mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione da Sars-CoV-2, in base alle relative indicazioni)”, si legge nel documento.

Fonte foto: ANSA

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