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Terremoto in Romania, scossa di magnitudo 5.2 avvertita anche in altri Paesi dell'Europa orientale

È stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 5.2 in Romania, a Tirgu Jiu: sarebbe stato avvertito anche nei Paesi vicini. La situazione

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Nuova forte scossa di terremoto in Europa: la terra ha tremato in Romania, con una magnitudo superiore a 5. La scossa sarebbe stata avvertita per centinaia di chilometri e l’allerta è alta per possibili danni a cose o persone.

Terremoto 5.2 in Romania, nei pressi di Targu Jiu

Stando a quanto riferito nel pomeriggio di lunedì 13 febbraio, alle 15.58 ora italiana si è verificata una forte scossa di terremoto in Romania. L’epicentro è stato individuato vicino alla città di Targu Jiu, capoluogo del distretto di Gori a circa 300 km dalla capitale Bucarest.

La cittadina conta circa 80mila abitanti e si apprende che il sisma ha avuto una magnitudo di 5.2 sulla scala Richter. Dalle definizioni ufficiali, tale grado di intensità può causare gravi danni strutturali agli edifici costruiti male e danni minori agli edifici costruiti con moderni criteri antisismici.

Il peggior terremoto nella storia della Romania è stato registrato nel 1977

Al momento non vengono riportate notizie di ingenti danni: le zone epicentrali potrebbero aver riportato alcuni problemi, ma non emergono tragedie nella regione dell’Oltenia. Il sisma sarebbe inoltre stato avvertito in Serbia, Bulgaria e Ungheria.

Non è collegato al terremoto di Turchia e Siria

In questi giorni, gli occhi del mondo sono puntati su Siria e Turchia a causa della devastante scossa di terremoto che ha raso al suolo edifici e provocato decine di migliaia di vittime. L’evento, era stato detto, avrebbe provocato sciami sismici a lungo.

Il terremoto avvenuto nel pomeriggio del 13 febbraio in Romania, tuttavia, non avrebbe nulla a che fare con quello che ha colpito i due Paesi lo scorso 6 febbraio. La scossa è stata inoltre avvertita solo debolmente dai sismografi italiani.

Guardando allo storico dell’Europa Orientale e in particolare della Romania, il terremoto più forte è stato registrato il 4 marzo 1977. Il sisma di magnitudo 7.4 provocò la morte di circa 2.000 persone in Romania, Bulgaria e Moldavia.

Il bilancio del sisma turco sale a oltre 40.000 morti

Restando sulla situazione di Turchia e Siria, l’ultimo bilancio ha aggiornato il numero dei morti a circa 41mila: Ankara ha riportarti 31.643 decessi, mentre almeno 9.300 persone sono morte in Siria.

Il numero finale, tuttavia, potrebbe essere destinato addirittura a raddoppiare o quasi. Secondo il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite Martin Griffiths, potrebbe arrivare infatti anche a 60.000 o più vittime.

Si continua a scavare sotto le macerie ma il tempo a disposizione sta finendo: nelle ultime ore un bimbo di sette mesi è stato salvato dalle macerie nel distretto di Antakya. Sul fronte giudiziario, invece, è stato riportato l’arresto di oltre 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal sisma.

Fonte foto: 123RF

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