Crisi Taiwan, la Cina annuncia la fine delle esercitazioni: ora "pattugliamenti regolari"
Pechino ha annunciato la conclusione delle operazioni militari ma senza rinunciare ai "pattugliamenti", scettica la risposta di Taiwan
La Cina ha annunciato lo stop delle manovre militari intorno a Taiwan. Dopo giorni di tensione a livello internazionale, innescata dalla ritorsione di Pechino per la visita a Taipei della speaker statunitense Nancy Pelosi, le operazioni si fermano a un passo dall’inizio del conflitto. Soltanto ieri il ministero degli Esteri della piccola isola aveva lanciato l’allarme di un’invasione imminente da parte della Repubblica popolare. Rischio per ora scongiurato.
Taiwan, la fine delle esercitazioni cinesi
Come riportato dall’emittente televisiva cinese, Cgtn, citando un portavoce militare, “il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione completa con successo le operazioni militari congiunte intorno all’isola di Taiwan”.
Dopo aver alimentato per giorni le provocazioni attraversando ripetutamente con la propria flotta la linea mediana dello sterro di Taiwan, Pechino annuncia adesso la conclusione delle esercitazioni precisando però che di fatto l’operazione non si fermerà e che l’Esercito “organizzerà regolarmente pattugliamenti” nell’area insistendo sulla “prontezza operativa”.
Come riferito dal tabloid cinese Global Times, il Comando afferma di aver “completato con successo diverse missioni” durante le recenti esercitazioni intorno a Taiwan, di “aver testato in modo efficace la capacità di combattimento delle truppe nell’operazione congiunta” e annuncia che verranno “organizzati regolarmente pattugliamenti in prontezza operativa nello Stretto di Taiwan“.
I vertici delle forze armate cinesi hanno assicurato tramite le colonne del quotidiano che “proteggeranno con determinazione sovranità e integrità territoriale” della Cina, proseguendo con l’addestramento e altri preparativi.
La reazione di Taiwan
Di contro Taiwan reagisce con scetticismo al comunicato di Pechino: “Mentre il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione annuncia la fine della loro operazione militare congiunta e che effettuerà pattugliamenti di routine – ha dichiarato il ministero della Difesa di Taipei – le Forze armate di Taiwan adatteranno le modalità di dispiegamento delle forze considerando vari fattori, morale delle truppe e minacce compresi, senza abbassare la guardia“.
La questione Taiwan
L’annuncio arriva a poche ore dalla diffusione del partito comunista di un nuovo ‘libro bianco’ nel quale si ribadiva la questione di Taiwan, di fatto indipendente, ma considerata “parte inalienabile” del territorio cinese.
Nella pubblicazione, l’Ufficio per gli Affari di Taiwan e l’Ufficio informazioni del governo centrale hanno scritto che la Cina è disposta a “creare un ampio spazio per la riunificazione pacifica” con l’isola ma senza promettere di “rinunciare all’uso della forza”.
Il documento intitolato, “La questione di Taiwan e la riunificazione della Cina nella nuova era”, è il primo dall’ascesa al potere di Xi Jinping, con l’ultimo aggiornamento risalente al 2000.