Taglio dei parlamentari: la mossa che può anticipare le elezioni
Giovedì saranno depositate le firme dei 64 senatori che richiedono il referendum sulla legge sul taglio dei parlamentari
Nella mattinata di giovedì 9 gennaio, in Cassazione, verranno depositate le firme dei 64 senatori che richiedono il referendum confermativo sulla legge sul taglio del numero dei parlamentari. Lo scrive ‘La Repubblica’. Il termine per presentare le firme scade il 12 gennaio. La Cassazione avrà poi un mese di tempo per verificare le firme. Quindi, la palla passerà al governo, che entro due mesi dovrà indire il referendum (senza quorum). Verosimilmente si andrà a votare tra maggio e giugno.
Secondo ‘La Repubblica’, in queste ore si potrebbero aggiungere alcune firme all’elenco di senatori che richiedono il referendum sul taglio dei parlamentari, per non rischiare defezioni in extremis.
La legge sul taglio dei parlamentari fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle è stata approvata lo scorso 10 ottobre.
Prevede la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200, in aggiunta al taglio dei seggi dei deputati (da 12 a 8) e dei senatori (da 6 a 4) eletti all’estero.
I 64 senatori chiedono che siano gli elettori a pronunciarsi sulla riforma costituzionale. Pertanto la norma approvata non potrà entrare in vigore a gennaio, in attesa del referendum.
Secondo alcuni osservatori, riporta ‘La Repubblica’, con questa mossa salgono le possibilità di andare al voto prima del referendum, perché in questo modo si andrebbe a votare avendo a disposizione gli attuali 945 parlamentari.