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Taffo nella bufera per il post su "Israele smemorato" nel Giorno della Memoria: "I morti sono tutti uguali"

L'agenzia funebre Taffo scatena le polemiche sui social per il post contro Israele nella Giornata della Memoria

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Taffo, l’agenzia funebre diventata famosa sui social per i suoi post irriverenti, finisce nella bufera per un messaggio pubblicato sul web contro Israele nel Giorno della Memoria. Il post dell’agenzia, infatti, non è piaciuto a molti anche se ha fatto il pieno di like su Instagram.

Il post di Taffo contro Israele

“Se il post non fa ridere come al solito, domandiamoci perché” scrive su Instagram Taffo, in un post in cui campeggia un’immagine con un chiaro messaggio contro Israele: “Sembra che Israele sia smemorato”.

Una condivisione, sul web, che è un attacco per quanto sta succedendo da ottobre sulla Striscia di Gaza, continuamente colpita da bombardamenti dopo il raid di Hamas. E nel Giorno della Memoria Taffo ricorda i numeri delle vittime della guerra.

“A Gaza esistono più di 2 milioni di persone e il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra è già salito a +21.320 morti mentre i feriti sono oltre 55mila” i dati evidenziati, con fonte Sole 24 Ore, dall’agenzia funebre.

Un post che prosegue sottolineando che il “70% delle vittime sono donne o bambini”. E la chiusura che ribadisce il pensiero: “Per noi i morti sono tutti i uguali“.

La bufera per il post social

Parole, quelle nel post di Taffo, che hanno raccolto oltre 40mila like in poche ore, ma che hanno anche provocato una reazione nei commenti di chi non condivide il pensiero dell’agenzia.

“Ma come si fa a essere così inappropriati e volgari insieme” le parole di un utente, mentre un altro sottolinea: “Israele se ne ricorda talmente bene, che sta lottando anche per chi come voi non se ne ricorda e quindi non capisce”.

E c’è chi ammonisce: “Non fa ridere ed è un messaggio sbagliato e pericoloso che alimenta il crescente antisemitismo“.

Le parole di Taffo

A cercare di spiegare la natura del post, modificato anche successivamente sui social, è stato il responsabile commerciale di Taffo, Alessandro Taffo.

Intervistato da Adnkronos, Taffo ha sottolineato che bisogna ricordare il passato, ma guardare anche al presente: “Spesso si generalizza sui disastri a livello politico, mondiale, andiamo a sminuire quanto accade attualmente. Parliamo del passato, ma non guardiamo in faccia la realtà del presente, come quello che sta accadendo in questo momento”.

Fonte foto: ANSA/Instagram

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