Svolta nella scomparsa di Mirella Gregori, parla il barista che la vide per ultimo: "Andò da un'altra parte"
Possibile svolta sulla scomparsa di Mirella Gregori: la commissione parlamentare ha ascoltato l'ultimo uomo che la vide allontanarsi dal bar
Una probabile svolta potrebbe arrivare nelle indagini sulla scomparsa di Mirella Gregori, la 15enne di cui si sono perse le tracce il 7 maggio 1983 quando nel primo pomeriggio si allontanò da casa per non farvi più ritorno. La commissione bicamerale d’inchiesta, che con il suo lavoro cerca di far luce su Mirella e su Emanuela Orlandi, ha ascoltato Giuseppe Calì. Non un testimone qualsiasi: Calì è stato un dipendente del bar ‘Da Baffo’, gestito dalla famiglia di Sonia De Vito. E proprio nel giorno della scomparsa di Mirella, lui era presente.
- Parla il barista che la vide per ultimo
- Le accuse contro i Da Vito
- Le ombre di Sonia De Vito sulla scomparsa di Mirella Gregori
Parla il barista che la vide per ultimo
L’11 luglio a Palazzo San Macuto, dove si riunisce la commissione parlamentare d’inchiesta Orlandi-Gregori, è arrivato Giuseppe Calì. In quel 7 maggio, Calì era operativo presso il bar ‘Da Baffo’ gestito dalla famiglia di Sonia De Vito, nota come l’amica del cuore di Mirella Gregori.
Ricordiamo che la 15enne scomparsa, nel giorno in cui uscì di casa chiamata al citofono da un presunto ex compagno di scuola, fece una prima tappa presso il bar dell’amica. Lì si trattenne per 15 minuti nel bagno insieme a Sonia, poi uscì dal locale e scomparve nel nulla.
In questo punto della storia entrerebbe in scena Giuseppe Calì. Ai commissari di Palazzo San Macuto, infatti, Calì ha raccontato che in quel pomeriggio del 7 maggio si trovava dietro al bancone del bar e notò Mirella Gregori mentre usciva dal locale.
“Andò a destra, non a sinistra“. Questo è quanto riferisce in commissione. Non si tratta di un dettaglio di poco conto. Sonia De Vito, infatti, ha sempre riferito che l’amica le aveva confidato che si sarebbe diretta verso Villa Torlonia per suonare la chitarra. Come sempre sostenuto dai Gregori, Mirella non sapeva affatto suonare la chitarra. Per raggiungere Villa Torlonia dal bar di via Nomentana 81, in effetti, avrebbe dovuto svoltare a sinistra.
Secondo Calì, invece, avrebbe svoltato a destra. Ciò significa che Mirella Gregori non si sarebbe diretta verso Villa Torlonia, bensì in direzione Porta Pia, dove si trova il monumento al Bersagliere in cui le avrebbe dato appuntamento il misterioso ex compagno di scuola che le aveva citofonato, un certo Alessandro mai identificato.
Le accuse contro i Da Vito
Nel corso dell’audizione, Giuseppe Calì ha lanciato accuse contro i Da Vito. Secondo la sua testimonianza, i proprietari del bar lo avrebbero costretto a riferire una versione concordata sulla sparizione di Mirella Gregori.
Calì, tuttavia, ai magistrati riferì la sua versione: Mirella era andata verso destra. Ciò non sarebbe piaciuto ai Da Vito, che lo redarguirono per non aver riportato la versione concordata (con Mirella che si allontanava a sinistra, verso Villa Torlonia) e lo licenziarono.
Le ombre di Sonia De Vito sulla scomparsa di Mirella Gregori
A Palazzo San Macuto è passata anche Sonia De Vito, che ai commissari ha chiesto di secretare la sua deposizione e di spegnere le telecamere. Il suo ruolo nella vicenda è pieno di ombre.
In primo luogo, dopo la scomparsa dell’amica Mirella, con i Gregori interruppe i rapporti. In secondo luogo arrivò ad essere accusata di reticenza nel corso della prima inchiesta, e successivamente prosciolta. Eppure, secondo Maria Antonietta Gregori, Sonia De Vito potrebbe essere a conoscenza dei fatti che portarono alla scomparsa della sorella.
Nel 2016, infatti, il giornalista Tommaso Nelli riportò un documento inedito del Sisde sul sito Cronaca&Dossier e successivamente su Spazio70. Secondo il documento, il 26 ottobre 1983 un agente assistette a una conversazione tra Sonia De Vito e un’amica all’interno del bar di famiglia. La ragazza, disse:
Certo, lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo. Quindi poteva fare quello che voleva. Come ha preso Mirella poteva prendere anche me, visto che andavamo insieme.
Gli inquirenti non hanno mai preso in considerazione questo documento.