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Colpo di Stato in Sudan, arrestato il premier Hamdok: cosa è successo

Golpe militare in Sudan, dove il governo del premier Hamdok è stato rovesciato: nonostante gli arresti domiciliari, ha lanciato un messaggio al popolo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Disordine in Sudan, dove il governo è stato rovesciato attraverso un colpo di Stato. Il golpe, secondo quanto riferito da Al Jazeera dopo le prime rivelazioni della tv locale Al Hadath, sarebbe stato realizzato da alcuni militari che avrebbero assediato la casa del premier, Abdalla Hamdok, dichiarandolo agli arresti domiciliari. In manette, anche altri ministri.

Colpo di Stato in Sudan, arrestato il premier Hamdok: cosa sta succedendo

Oltre al premier Abdalla Hamdok, i militari autori del colpo di Stato hanno arrestato anche i ministri dell’Industria e dell’Informazione, oltre a un consigliere del premier.

Il ministero dell’Informazione, attraverso Facebook, ha confermato che gli arrestati sono stati condotti in un luogo non precisato.

Al Jazeera ha reso noto che l’accesso alle telecomunicazioni è stato limitato, pertanto “è molto difficile ottenere informazioni su cosa stia succedendo”.

Nell0 stesso comunicato del ministero dell’Informazione è stato confermato che il premier Hamdok è tra gli arrestati.

Secondo altre fonti, ad aver preso il controllo sarebbero militari fedeli al generale Burhan, in un momento delicatissimo della transizione del Paese diviso in due fazioni dalla cacciata dell’ex presidente Omar al-Bashir.

L’emittente Al-Arabiya ha segnalato un video che mostra “manifestanti sudanesi che superano barriere nel perimetro del quartier generale dell’esercito”: si sarebbero registrati feriti tra manifestanti e forze di sicurezza davanti al quartier generale dell’esercito sudanese.

Nella giornata di domenica 24 ottobre i gruppi pro democrazia avevano messo in guardia da un possibile golpe dopo che le forze di sicurezza avevano disperso con i lacrimogeni una manifestazione di filomilitari che chiedeva lo scioglimento del governo di transizione.

I manifestanti avevano bloccato strade e ponti principali di Khartum, isolando l’area centrale dai quartieri settentrionali per alcune ore.

Colpo di Stato in Sudan, arrestato il premier Hamdok: il suo messaggio

Hamdok avrebbe poi invitato i cittadini a difendere la rivoluzione scendendo in piazza per contrastare il golpe militare, stando a quanto pubblicato su Facebook dal ministero dell’Informazione sudanese.

“Hamdok – recita il post – chiede al popolo sudanese di mantenere la pace e di scendere in piazza per difendere la rivoluzione“. I militari starebbero tentando di costringerlo a rilasciare una dichiarazione a sostegno del colpo di stato.

Il ministero dell’Informazione ha riferito che Internet è stata interrotta in tutto il Paese e le strade principali e i ponti di accesso alla capitale, Khartum, sono stati chiusi.

La ministra degli Esteri, Mariam al-Mahdi, leader del partito islamista moderato ‘Umma’, ha dichiarato che “qualsiasi colpo di Stato viene respinto, resisteremo con ogni mezzo civile”.

Colpo di Stato in Sudan, la situazione del Paese dal 2019

La situazione in Sudan è complicata dall’aprile 2019, segnata da divisioni politiche e lotte di potere dopo la cacciata di Bashir nell’aprile 2019.

Dall’agosto dello stesso anno il Paese è guidato da un’amministrazione civile-militare incaricata di sovrintendere alla transizione verso un governo del tutto formato da civili.

Ma il principale blocco civile (Forze per la libertà e il cambiamento, noto con l’acronimo Ffc), che ha guidato le proteste anti-Bashir nel 2019, si è frammentato in due fazioni: una settimana fa decine di migliaia di sudanesi avevano sfilato in diverse città per sostenere il pieno trasferimento del potere ai civili e per contrastare un sit-in rivale allestito da giorni davanti al palazzo presidenziale di Khartum chiedendo il ritorno al “governo militare”.

Il premier Abdalla Hamdok in precedenza aveva descritto le divisioni nel governo di transizione come la “crisi peggiore e più pericolosa” che deve affrontare la transizione.

Fonte foto: Reuters

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