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Studente aggredito a scuola, colpito in testa con una pala dal compagno di classe

A Pula uno studente di 17 anni è stato aggredito a scuola e colpito più volte in testa con una pala. I genitori chiedono provvedimenti

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Sfiorata la tragedia in una scuola della Sardegna. A Pula, in provincia di Cagliari, uno studente di 17 anni è stato colpito in testa da un compagno di classe con una pala. Il ragazzo è stata trasportato in ospedale con dei profondi tagli alla testa. I genitori del giovane hanno denunciato tutto ai carabinieri.

Studente aggredito a scuola con una pala

I fatti risalgono alla scorsa settimana, la violenta aggressione si è verificata in una scuola di Pula, durante la ricreazione. I genitori della vittima hanno raccontato tutto ai carabinieri del paese e decideranno nelle prossime ore con un avvocato se e come procedere per vie legali.

Secondo la ricostruzione riportata dall’Unione Sarda, uno studente, anche lui minorenne, avrebbe aggredito il 17enne colpendolo più volte in testa con un badile.

Come sta lo studente aggredito

Il 17enne è stato soccorso e trasportato d’urgenza con l’ambulanza al Policlinico di Cagliari. Ha riportato profondi tagli al capo. Per lui molti punti di sutura e una prognosi di quindici giorni-

“Per fortuna la pala è stata usata di piatto“, dice il padre della vittima al quotidiano sardo. “Non so come sarebbe finita se avesse colpito mio figlio di taglio“.

Il padre: la scuola prenda provvedimenti

Stando al racconto del padre del 17enne, tra i due studenti non c’erano stati diverbi o screzi in passato che possano aver portato ad un’azione così violenta. Da quanto emerso, l’aggressore vivrebbe in un contesto difficile, di disagio.

I genitori del giovane ferito chiedono provvedimenti alla scuola, perché “tutti i ragazzi ora vivono nella paura”. “Sappiamo che c’è stato l’invito ai genitori dell’aggressore affinché non lo mandino più a scuola”, dice il padre.

Fonte foto: ANSA

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