Strage di Lampedusa ricordata a Milano con una barca rovesciata in Darsena: affiorano le braccia dei migranti
L'installazione nella Darsena a Milano in memoria della strage del 13 ottobre 2013 che ha portato alla morte di 386 persone
Il 3 ottobre 2013 morivano a largo di Lampedusa 368 persone nel naufragio di un peschereccio proveniente dalla Libia. Fu questa la prima strage ad aprire gli occhi dell’Europa sul fenomeno migratorio che avrebbe condizionato la politica italiana negli anni a venire, continuando a provocare morti nel Mediterraneo ancora oggi, a dieci anni di distanza. Per ricordare quella tragedia e commemorare la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita appositamente nella data del naufragio, il municipio 6 di Milano ha voluto installare nella Darsena un’opera che rappresenta una barca rovesciata, con delle braccia che emergono dall’acqua e 368 crisantemi, uno per ogni vittima.
L’iniziativa
“Le braccia che affiorano dall’acqua danno un messaggio crudo ma vero” ha spiegato a Santo Minniti, Presidente del Municipio 6. “Una scena – ha aggiunto – che siamo tristemente abituati a vedere nelle immagini che quotidianamente arrivano dal Mediterraneo e che ci trasmette un dovere: tendere la mano, perché le braccia che affiorano dall’acqua sono persone che lottano per la propria vita, uomini, donne e bambini che l’indifferenza e le misure ideologiche contro i salvataggi in mare rischiano di trasformare in corpi morti, a riempire quell’enorme cimitero che è ormai il Mar Mediterraneo“.
“Abbiamo deciso di portare questo dramma nella quotidianità dei milanesi perché non possiamo permettere che si affievolisca la consapevolezza che, dietro i numeri, ci siano storie e speranze infrante” ha detto ancora Minniti.
La barca rovesciata nella Darsena in ricordo della strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013
L’opera
L’opera è stata prodotta e realizzata dalla società Kineticvibe con il contributo dell’artista italo-argentino Emiliano Rubinacci, l’ArtDirector Beppe “Treccia” Iavicoli , il designer Matteo Rossi ed il contributo calligrafico di Giuseppe Gep Caserta.
“Con quest’opera – ha commentato a ‘Repubblica’ Iavicoli – condividiamo le emozioni della tragedia umana e sociale che stiamo tristemente ancora vivendo, affinché nessuno si possa voltare dall’altra parte. Il luogo icona dell’avanguardia milanese della Darsena deve ricordare che ognuno di noi è chiamato in causa”.
I numeri delle vittime nel Mediterraneo
Secondo i dati di Save The Children, dal 2014 ad oggi sono oltre 28mila i migranti deceduti o dispersi nel Mediterraneo, di cui 1.143 sono minorenni. Da quanto stimato dall’organizzazione internazionale, soltanto nel 2023 i minori morti o dispersi nel Mediterraneo sono più di cento, il 4% del totale, una percentuale cresciuta drasticamente rispetto al 2014, quando erano meno dell’1%.
Tra gli ultimi un neonato morto subito dopo essere venuto alla luce durante lo sbarco a Lampedusa.
In dieci anni, stando ai dati del Viminale aggiornati al 28 settembre 2023, sono arrivati in Italia 1.040.938 migranti.