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Sostegno a Matteo Messina Denaro, a Palermo perquisiti ospedali e indagato oculista: come è nata l'inchiesta

A Palermo si indaga sulla rete di sanitari che avrebbe dato sostegno a Matteo Messina Denaro durante la latitanza: indagato un oculista, perquisiti due ospedali

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Alessia Seminara

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, SEO copywriter e web editor, classe 1991. Ha lavorato come redattrice per diverse testate giornalistiche. Oltre a quella per la scrittura, coltiva una grande passione per i viaggi. Vive in Sicilia da sempre ma, ogni volta che ne ha la possibilità, ama esplorare nuove realtà e culture.

Le Forze dell’Ordine di Palermo indagano per identificare medici e sanitari che avrebbero sostenuto Matteo Messina Denaro. Tra i primi indagati figura l’oculista Antonino Pioppo, accusato di aver firmato diverse ricette mediche rinvenute nel covo del boss a Mazzara. Nell’ambito delle indagini, sono stati perquisiti gli ospedali Civico e Villa Sofia, insieme allo studio privato del medico.

Matteo Messina Denaro, indagato un oculista

Le Forze dell’Ordine di Palermo stanno attualmente indagando sulla rete di medici e sanitari che avrebbero dato il proprio sostegno a Matteo Messina Denaro durante la latitanza.

Le indagini mirano a identificare chi, nel sistema sanitario, abbia collaborato con il boss.

I Carabinieri del ROS durante le ispezioni del covo di Matteo Messina Denaro nel febbraio 2023

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo sta attualmente lavorando per far luce sul possibile coinvolgimento di diversi medici.

Tra questi, risulta esserci un indagato. Si tratterebbe dell’oculista Antonino Pioppo, 69 anni.

Sostegno tra Villa Sofia e Civico di Palermo

Secondo gli inquirenti, la rete di sostegno a Matteo Messina Denaro coinvolgeva sia l’Ospedale Villa Sofia che il Civico di Palermo. Per questo motivo, i due ospedali sono stati perquisiti nell’ambito delle indagini.

Allo stesso modo, è stato anche perquisito lo studio privato dell’oculista. Pioppo ha ricoperto in passato il ruolo di primario a Villa Sofia e attualmente presta servizio al Civico.

L’attenzione degli inquirenti si concentra soprattutto sulle ricette mediche rinvenute nel nascondiglio di Messina Denaro a Mazzara.

Le ricette, datate nel 2016 e nel 2020, riportavano proprio la firma di Pioppo. Si tratta di elementi coerenti con il quadro clinico del boss, che soffriva di strabismo e, dunque, necessitava di cure mediche.

Le origini delle indagini

Le indagini sono state avviate proprio in seguito al ritrovamento delle ricette mediche.

I documenti, firmati dal medico attualmente indagato, riportavano il nome di Andrea Bonafede.

Si tratta, com’è noto, del nome utilizzato da Matteo Messina Denaro durante la latitanza.

Non è ancora chiaro, però, se il dottor Antonino Pioppo sapesse o meno che, dietro quel nome, si nascondeva il boss latitante.

Fonte foto: ANSA

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