Sono di Francesca Deidda i resti trovati nel borsone, la conferma dall'esame del Dna: i prossimi passi
I resti rinvenuti in un borsone appartengono a Francesca Deidda: lo confermano gli esiti dell'esame del Dna condotto dai Ris. Gli ultimi aggiornamenti
L’esame del Dna condotto dai carabinieri del Ris conferma: i resti ritrovati in un borsone da calcio rinvenuti a ridosso dell’Orientale Sarda sono di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa il 12 maggio. È il dato scientifico che mancava per chiudere il primo cerchio sulla vicenda, che passo dopo passo assume sempre di più i contorni del femminicidio. Questa, almeno, è l’ipotesi degli inquirenti: il marito Igor Sollai è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. L’uomo, un autotrasportatore di 43 anni, dall’inizio degli eventi non fa che dichiararsi innocente.
La conferma del Dna
Come riporta L’Unione Sarda, nella giornata di sabato 20 luglio sono arrivati gli esiti dell’esame del Dna condotto dai Ris sui resti rinvenuti in un borsone sportivo in località San Priamo. Il cadavere appartiene a Francesca Deidda. I Ris hanno comparato il Dna della donna con quello dei resti umani fiutati dal cane molecolare.
Un primo esito positivo era arrivato dalle analisi effettuate sul bite dentale e sulle tracce di sangue presenti su una roccia, indizi che i carabinieri hanno trovato nella stessa località in cui pochi giorni dopo è stata fatta la macabra scoperta.
Gli esami si sono concentrati sulle unghie del cadavere. Le speranze di ritrovare la donna ancora in vita, dunque, si spengono per sempre. In un primo momento il marito, Igor Sollai, aveva parlato di allontanamento volontario ma più volte sarebbe caduto in contraddizione.
I resti si presentano in parte scheletrizzati, un dettaglio che lascia intendere che Francesca Deidda fosse morta nel giorno stesso della scomparsa da San Sperate.
I prossimi accertamenti
Sabato 20 luglio il medico legale del dottor Roberto Demontis, incaricato dal pm Marco Cocco, ha eseguito la Tac sul borsone per stabilire lo stato di putrefazione del cadavere e per studiarne la posizione all’interno. I risultati arriveranno entro la prossima settimana.
Per scoprire come sia morta la donna, invece, bisognerà attendere più a lungo. Oltre al medico legale Roberto Demontis, il pm Marco Cocco ha convocato due superconsulenti, un antropologo forense e un entomologo che vivono fuori Sardegna. Per questo motivo Demontis potrà iniziare il lavoro solamente al loro arrivo a Cagliari. Secondo le stime, ciò potrà avvenire solamente verso la fine di luglio.
I sospetti sul marito di Francesca Deidda
I sospetti degli inquirenti si concentrano solamente sul marito Igor Sollai. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe inviato email e messaggi dal telefono della moglie a colleghi e amiche della donna, spacciandosi per lei, per comunicare la sua intenzione di allontanarsi da casa.
Sollai è assistito dagli avvocati Laura Pirarba e Carlo Demurtas e continua a dichiararsi estraneo alla morte della moglie.