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POLITICA ESTERA

Sgarbi contro i complottisti sulla morte di Navalny: la sua teoria sull'"assassinio" dell'oppositore di Putin

Vittorio Sgarbi ha commentato la morte dell'oppositore di Putin, Alexei Navalny: la teoria dell'ex sottosegretario alla Cultura del governo Meloni

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Anche Vittorio Sgarbi è intervenuto nel dibattito pubblico sulla morte dell’oppositore di Putin, Alexei Navalny, avvenuta in circostanze misteriose ancora da chiarire.

La teoria di Vittorio Sgarbi sulla morte di Alexei Navalny

Come spiegato in alcune dichiarazioni riportate da ‘Open’, Vittorio Sgarbi considera la morte di Alexei Navalny un “assassinio politico“. Secondo l’ex sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, dimessosi nei giorni scorsi, non ci sarebbe alcuna interferenza dei servizi segreti di qualche Paese straniero per mettere in imbarazzo Vladimir Putin. Se anche fosse il favore di 007 “amici” al presidente russo, poco cambierebbe per Sgarbi: “È come l’assassinio Matteotti, ne sei responsabile anche se non ordini di ucciderlo“, ha detto citando l’omicidio del deputato socialista nel 1924.

Sgarbi ha descritto così Navalny: “È stato ucciso il più importante oppositore del presidente Putin. Probabilmente l’unica persona in Russia che ha avuto una sua carriera politica negli ultimi 15 anni”.

Secondo l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, la morte di Alexei Navalny è un “assassinio politico” ed è paragonabile all'”assassinio Matteotti”. 

La causa “ufficiale” della morte di Alexei Navalny

Alla madre dell’oppositore di Vladimir Putin, le autorità russe hanno riferito che Alexei Navalny è deceduto per una “sindrome da morte improvvisa“.

Le istituzioni di Mosca hanno anche fatto sapere che il cadavere di Navalny non verrà riconsegnato alla famiglia fino alla fine delle indagini sul suo decesso.

La portavoce dell’oppositore russo, Kira Yarmysh, su ‘X’, ha riferito che l’avvocato e la madre di Alexei Navalny, Lyudmila Navalnaya, si sono recati nell’obitorio indicato dalle autorità russe per vedere la salma, senza però riuscirci.

Le sue parole: “L’avvocato di Navalny e sua madre sono arrivati all’obitorio di Salekhard. È chiuso però, anche se la colonia penale ha assicurato che era aperto e che il corpo di Navalny era lì. L’avvocato ha chiamato il numero di telefono che era sulla porta. Gli è stato detto che era il settimo a chiamare oggi. Il corpo non è all’obitorio“.

In Italia una manifestazione per Navalny

Il leader di Azione Carlo Calenda ha annunciato una manifestazione in memoria di Alexei Navalny per la giornata di lunedì 19 febbraio al Campidoglio, a Roma. All’iniziativa hanno aderito tutti i partiti rappresentati in Parlamento.

Fonte foto: ANSA

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