Paragona il Green pass all'Olocausto: bufera su deputato siciliano
Il deputato Roberto Tancredi (ex M5S) ha paragonato la stretta sul Green pass all'Olocausto e ha attaccato Speranza: "Va incriminato per strage"
Un deputato siciliano, segretario del gruppo parlamentare Attiva Sicilia, è stato criticato per un post pubblicato sul suo profilo Facebook. Si chiama Sergio Tancredi, è un ex del Movimento 5 Stelle ed è finito nella polemica per aver accompagnato una critica alle misure del governo, implicitamente la stressa sul Green pass, all’Olocausto. Lo ha fatto postando la foto di un tatuaggio, simbolo dei campi di concentramento, oltre a una frase contro l’Esecutivo.
Paragona il Green pass all’Olocausto: bufera su deputato siciliano
“A breve … per chi non si allinea….. Magari pratica inserita in un Dpcm!”. Queste le parole che hanno accompagnato la foto di un tatuaggio, triste simbolo che evoca la sofferenza, il dolore e la morte dei campi di concentramento.
L’eurodeputata del Partito democratico, Pina Picierno, di Santa Maria Capua Vetere, è stata tra le prime a criticare l’iniziativa: “La comunicazione del deputato del’Ars siciliana, Sergio Tancredi, con tanto di foto di un tatuaggio di una vittima della Shoah, rappresenta un fatto ignobile e costituisce un altro segnale di un clima sempre più aberrante. Evocare l’Olocausto o le Leggi Razziali per attaccare il ‘green pass‘ è atto inqualificabile e che denota ignoranza sconfinata”, ha scritto.
Paragona il Green pass all’Olocausto: la replica di Tancredi alle critiche
Il post è stato commentato da decine di persone, molte hanno criticato i toni e l’accostamento del Green pass all’Olocausto.
“Se non comprende che è un segnale di allarme – ha replicato a quanti lo hanno ripreso -, allora forse è lei che dovrebbe guardarsi intorno …e se non nota nulla di strano penso che dovrebbe preoccuparsi. Ricordare l’Olocausto serve a evitare che certe derive si ripresentino. Lo sa che le leggi razziali le promulgò lo Stato perché nessuno si ribellò? Forse lo ha dimenticato”.
“Inoltre – ha aggiunto Tancredi – aspetto che uno dei poteri della Repubblica si attivi per approfondire perché, dopo un anno e mezzo, ancora non sia cambiato nulla come strategia di difesa della salute pubblica e si continui con protocolli che uccidono le persone impedendo ai medici di fare correttamente il loro lavoro”.
Quindi, l’attacco diretto al ministro della Salute, Roberto Speranza: “Considero Speranza responsabile della morte di migliaia di nostri concittadini. Ancora oggi il protocollo è tachipirina e vigile attesa. Le regioni si sono organizzate e in autonomia stanno facendo qualcosa di più, ostacolati dal Ministero. Speranza dovrebbe essere incriminato per strage“.
Qui il post di Sergio Tancredi.