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Sequestro da 86 milioni di euro della Gdf a Ups per frode fiscale: tre indagati nell'inchiesta sul caporalato

La Gdf sequestra 86 milioni di euro a Ups. Tre indagati per frode fiscale e caporalato

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

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La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato più di 86 milioni di euro a Ips Italia, società leader nel settore della logistica. L’indagine aperta dalla Procura del capoluogo lombardo ipotizza una somministrazione illecita di manodopera. In corso perquisizioni anche a Como, Roma e Reggio Emilia.

Frode fiscale da mezzo miliardo

La Guardia di Finanza ha portato alla luce una complessa frode fiscale attraverso cui la filiale italiana della società statunitense di spedizioni internazionali avrebbe impiegato fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e stipulato contratti di appalto fittizi per la somministrazione di manodopera.

Ups Italia indagata per frode fiscale

I guadagni derivati dalle operazioni illecite ammontano a circa 480 milioni di euro, più 86 milioni di euro di Iva – che corrispondono alla cifra sotto sequestro.

I contributi non versati

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, ricostruendo la “filiera della manodopera” ha inoltre scoperto che Ups Italia “schermava” i rapporti di lavoro con i propri dipendenti.

Il gigante della logistica si rivolgeva a cosiddette “società filtro”, che a loro volta si avvalevano di società cooperative “serbatoio”. Altre volte era la stessa Ups a entrare in contatto con le cooperative.

Il risultato è l’omissione sistematica del versamento dell’Iva e degli oneri di natura previdenziale e assistenziale dovuti ai lavoratori. Fenomeni sempre più diffusi nel settore delle consegne.

Indagati i rappresentati legali

Il pm Paolo Storari e il procuratore aggiunto Alessandra Dolci hanno iscritto nel registro degli indagati i 3 rappresentati legali di Ups susseguitisi tra il 2017 e il 2022.

In queste ore i militari stanno procedendo alla notifica degli avvisi di garanzia alla società e agli ex manager, indagati per: emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società.

In corso anche perquisizioni nei confronti di persone e società coinvolte nel caso presso le province di Milano, Roma, Como e Reggio Emilia.

Fonte foto: ANSA

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