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Uber Eats lascia l'Italia perché non guadagna abbastanza: l’azienda scappa dopo la direttiva europea sui rider

Il colosso del food delivery Uber Eats lascia l'Italia. La motivazione ufficiale è un calo delle prestazioni rispetto alla concorrenza.

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Uber Eats lascia l’Italia dopo una crescita scarsa nell’ultimo trimestre. La concorrenza di altri food delivery è fin troppo agguerrita: il mercato delle consegne a domicilio in Italia è dominato da Just Eat e Glovo. Uber Eats ha deciso di mettersi da parte e impegnarsi in altri Paesi. Resta da chiarire la situazione dei rider che, secondo le nuove direttive europee, sarebbero dovuti diventare dipendenti dell’azienda a tutti gli effetti.

La chiusura di Uber Eats

Uber Eats, dopo una scarsa crescita dal 2016 a oggi, ha deciso di cessare le proprie attività in Italia. Ne ha dato comunicazione l’azienda stessa attraverso una nota ai sindacati e prossimamente ai ristoranti e ai locali che fanno affidamento sul suo servizio. L’azienda era attiva in circa 70 città, serviva 6.000 ristoranti e forniva lavoro a migliaia di rider.

La decisione di lasciare l’Italia sarà realizzata a partire da metà luglio, quando Uber Eats inizierà a chiudere le proprie attività sul territorio. Per gli utenti scatterà quindi il periodo finale per consumare crediti e altre offerte residue presenti sull’app.

Rider di Uber Eats
Protesta dei rider di Uber Eats

La nota di addio dell’azienda

Con una nota sul sito della stessa azienda, Uber Eats annuncia la chiusura delle attività in Italia. Si legge che negli anni di attività il colosso di food delivery non è cresciuto in linea con le aspettative dell’azienda. La mancata crescita non ha garantito un business sostenibile nel lungo periodo. “Ecco perché oggi siamo tristi di annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats”, si legge.

Chi resta indietro sono i rider. Secondo quanto annunciato l’azienda ha come obiettivo quello di fare il possibile per i propri dipendenti, anche se questi sono ancora considerati dei lavoratori autonomi. Non ci sono però ancora indicazioni in merito al loro futuro lavorativo.

La nuova direttiva Ue sui rider

Ad aver spaventato Uber Eats potrebbe essere stata la nuova direttiva europea. Con i guadagni non eccezionali dell’azienda in Italia, i nuovi termini europei per il riconoscimento dei rider come dipendenti potrebbero aver rappresentato una richiesta di spesa eccessiva e insostenibile.

La decisione europea richiede alle app di consegna cibo di rendere i rider dei lavoratori dipendenti e non più autonomi. L’approvazione della direttiva si insinua tra le numerose richieste dei sindacati e arriva in seguito a scioperi dei lavoratori per l’ottenimento di un contratto vero, con sostegni in caso di malattia e incidenti. Oggi in Italia solo Just Eat ha fatto il passo avanti che i rider e i sindacati di settore gli avevano richiesto.

uber-eats-chiude Fonte foto: ANSA
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