Scuola, misurazione febbre: Piemonte e governo, braccio di ferro
Braccio di ferro tra la regione Piemonte e il governo sulla misurazione della febbre a scuola
Nelle scorse ore il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva d’urgenza, chiesta dai ministri Azzolina e Speranza, della delibera con cui il governatore Alberto Cirio impone alle scuole piemontesi di verificare la temperatura degli alunni all’inizio delle lezioni. Le scuole proseguiranno quindi a misurare la febbre agli studenti, in Piemonte, almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio. Il braccio di ferro con l’esecutivo, però, non è ancora concluso, come riferisce l’Ansa.
“L’impugnazione da parte del governo dell’Ordinanza del Piemonte è stata un atto opportuno e un gesto di buonsenso”, fanno trapelare fonti governative in merito alla sospensiva del Tar.
“Il ricorso presentato – spiegano le fonti, come riporta l’Ansa – ha raccolto il disappunto dell’intera comunità scolastica regionale e cercato di evitare disagi a scuole e famiglie, che si sono viste stravolgere le regole di sicurezza a poche ore dalla ripresa. Regole condivise da tutte le Regioni, Piemonte compreso, fin da giugno”.
“Si attende ora con serenità e rispetto il giudizio definitivo. Ma resta la convinzione che cambiare le regole in corsa non sia stato rispettoso nei confronti di scuole e famiglie che si sono a lungo preparate per questa ripartenza“.
La decisione di respingere la sospensiva si baserebbe sul fatto che l’ordinanza regionale non sovverte quanto stabilito dallo Stato, ma lo integra. Per i giudici amministrativi, sempre secondo quanto apprende l’Ansa, il rischio sanitario era comunque tale da giustificare provvedimenti straordinari.