Scritte contro Piantedosi a Cutro per il Consiglio dei ministri: tutto il Governo nel mirino dopo il naufragio
Il Consiglio dei ministri è in trasferta a Cutro per discutere il decreto flussi, ma la città si riempie di frasi contro Governo e ministro Piantedosi
A Cutro, l’arrivo di Matteo Piantedosi non è atteso di certo a braccia aperte. Nel comune calabrese la presenza del ministro è prevista nel pomeriggio di giovedì 9 marzo, per discutere in Consiglio dei ministri del tragico naufragio del 26 febbraio, che ha provocato la morte di almeno 72 persone. Lungo una parete che costeggia la statale 106 sono, però, apparsi nella notte alcuni messaggi di protesta contro il ministro: “Cutro non difende Piantedosi” recita uno. Un altro contro il Governo – “Benvenuti nel nulla” – è stato impresso, invece, in centro città.
Il Consiglio dei ministri a Cutro
Dopo un silenzio lungo una settimana, Giorgia Meloni si recherà sul luogo del naufragio per dare un segnale concreto e mettere fine alle polemiche che avevano investito il Governo dalla tragedia.
Ma la priorità della riunione del Consiglio dei ministri sarà, sopratutto, quella di ribadire la necessità di una stretta sui “trafficanti”, che per il Governo è fondamentale per evitare il ripetersi di eventi simili.
A precedere l’incontro pomeridiano delle 15.45, che porterà tutto il Governo in trasferta a Cutro, è stato un pre-consiglio dei Ministri, che alle 8.30 ha preparato la discussione per l’unico provvedimento all’ordine del giorno: il decreto flussi “recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare“.
A lavorare sul decreto legge, oltre alla presidenza del Consiglio, sono i ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Difesa, del Lavoro e degli Affari esteri.
Le scritte contro il Governo
Lasciate dove non possano passare inosservate, le scritte contro il Governo hanno riempito Cutro, a partire dalle mura della statale 106 che si percorre per arrivare in città.
“Il Governo arriva, i morti rimangono” o “La loro speranza è uguale alla nostra” sono solo alcuni dei messaggi di protesta contro l’esecutivo e in solidarietà delle decine di vittime del naufragio, morte per le mancate operazioni di soccorso.
E poi altre frasi contro l’abbandono del comune di Cutro, di cui il Governo si ricorda solo adesso. “Anche Cutro è un comune italiano” e “Cutro e la Calabria come Siria e Pakistan: abbandonati a se stessi” si legge ancora avanzando lungo la strada.
Le possibili novità del decreto flussi
Nel nuovo decreto flussi è prevedibile ipotizzare un inasprimento delle pene per gli scafisti, con l’introduzione di una nuova aggravante in caso di morte dei migranti.
Se le pene previste al momento vanno da 1 a 5 anni, l’aggravante potrebbe raddoppiarle a 10 anni, secondo fonti riportate da Adnkronos, e aumentare le multe fino a 15mila euro.
Non è ancora da escludere che nel decreto trovi spazio anche uno snellimento delle procedure per entrare regolarmente in Italia, facendo leva sugli accordi con diversi Paesi del Nord Africa, e l’implementazione dei corridoi umanitari e dei flussi, sia come numero di accoglienze che di durata.
Sul tavolo anche una possibile stretta contro la corruzione nei Centri di accoglienza che ricevono soldi pubblici – per evitare altri casi “Soumahoro” – e un efficientamento delle strutture che per prime ospitano i migranti all’arrivo, ovvero hotspot e Cas.
Si parla poi di abbattere i vincoli attualmente esistenti per la realizzazione di nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), strutture detentive per chi è in attesa di essere riportato nel proprio Paese d’origine, in modo da facilitare le espulsioni.