Disastro ferroviario in Grecia, migliaia davanti al Parlamento: premier si scusa, scontri con la polizia
Rabbia in Grecia dopo il disastro ferroviario del 2 marzo: scontri tra la polizia e un gruppo di manifestanti davanti al parlamento greco ad Atene
Duri scontri tra polizia e manifestanti davanti al parlamento greco ad Atene, a margine di una protesta di migliaia di studenti e lavoratori delle ferrovie per il disastro ferroviario di giovedì 2 marzo, che ha provocato 57 morti ed è stato attribuito a un errore umano.
Esplode la rabbia
Nella giornata di domenica 5 marzo un gruppo di manifestanti ha lanciato molotov contro la polizia e ha dato fuoco ai bidoni della spazzatura.
La giornata si era aperta con le scuse del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, che ha chiesto “perdono, a tutti, ma soprattutto ai parenti delle vittime”, sottolineando che “nella Grecia del 2023 non è possibile che due treni viaggino in direzioni opposte sulla stessa linea e nessuno se ne accorga”.
La polizia ha risposto sparando gas lacrimogeni e granate assordanti, sgomberando piazza Syntagma dai manifestanti in pochi minuti. Questi ultimi si sono poi dispersi nelle strade vicine, secondo quanto riportato da Al-Jazeera.
Manifestazione davanti al Parlamento
Secondo le forze dell’ordine, c’erano circa 12 mila persone davanti al Parlamento di Atene per chiedere giustizia rispetto al disastro ferroviario del 2 marzo.
Nel disastro del 2 marzo almeno 57 persone sono morte e decine sono rimaste ferite quando un treno passeggeri con più di 350 persone a bordo si è scontrato con un treno merci sullo stesso binario nella Grecia centrale.
Dopo le proteste degli ultimi tre giorni in tutto il Paese, circa 10.000 studenti, ferrovieri e gruppi affiliati a partiti di sinistra si sono riuniti in piazza Syntagma ad Atene per esprimere cordoglio e per chiedere migliori standard di sicurezza sulla rete ferroviaria.
Incriminato il capostazione
Il treno coinvolto nel disastro del 2 marzo viaggiava da Atene verso la città settentrionale di Salonicco, ed era pieno di studenti universitari che tornavano dopo un lungo fine settimana di vacanza. Il tragico scontro tra treni ha provocato un’ondata di indignazione diffusa in tutto il Paese.
Il capostazione coinvolto nell’incidente ferroviario con più morti mai verificatosi in Grecia, secondo quanto riportato dall’Agi, è stato incriminato e preso in custodia.
L’uomo, 59 anni, è stato incriminato per il suo ruolo nella “morte di un gran numero di persone”, un reato che comporta una condanna da 10 anni all’ergastolo.
I lavoratori delle ferrovie, che hanno perso anche i colleghi nell’incidente, hanno organizzato scioperi a rotazione per denunciare la riduzione dei costi e degli scarsi investimenti nell’infrastruttura ferroviaria, conseguenze della crisi del debito risalente al 2009 e delle successive politiche di “austerity”.