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"Schwa": che cos'è e perché Michela Murgia è sotto attacco

Michela Murgia è finita al centro di una polemica per aver utilizzato lo schwa in un articolo pubblicato su L'Espresso. Ma a cosa serve lo schwa?

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La scrittrice Michela Murgia è finita nel mirino delle critiche di tanti utenti social per aver scritto un articolo sull’ultimo numero del settimanale L’Espresso, dedicato a Giorgia Meloni e al rischio del neo-fascismo in Italia, usando lo ‘schwa‘. Ma di cosa si tratta?

“Schwa”: che cos’è, come si scrive e a che cosa serve

Michela Murgia è stata la prima persona in Italia a scriverne in un articolo su uno dei principali giornali. Nell’ultimo numero del settimanale L’Espresso, infatti, ha deciso di usare lo ‘schwa‘.

Si tratta di un modo per rendere neutre le desinenze, dato che si fondono quelle maschili e femminili in un simbolo che è una ‘e’ rovesciata.

Lo ‘Schwa’, infatti, è la vocale centrale media (significa che il suo suono è a metà strada tra tutte le vocali esistenti) e si raffigura così: ‘ə‘.

Non è molto conosciuto in Italia, anche se da decenni è usato dai linguisti nell’alfabetico fonetico internazionale, il sistema che definisce la pronuncia corretta delle diverse lingue.

“Schwa”, perché Michela Murgia è sotto attacco

Michela Murgia è finita immediatamente nel mirino di tanti utenti social che non hanno apprezzato l’iniziativa.

Lo scopo della scrittrice era quello di combattere così le discriminazioni e le differenze di genere, utilizzando un linguaggio inclusivo che abolisce ogni diversità.

Per esempio, su Twitter c’è chi ha scritto: “La Murgia usa lo ‘SCHWA’, il genere neutro. E non dice una parola su Saman. A questo si è ridotto il femminismo, a un concentrato di sciocchezze politicamente corrette”.

E ancora: “La paranoia della Murgia ha raggiunto l’acme. Vede sessistirazzisti e fascisti dappertutto”.

Oppure: “Perché dobbiamo dare tanta considerazione a quello che ha detto la Murgia. Spara c******… da sempre, lasciamola dire”.

Nonostante i detrattori, c’è comunque chi la difende: “Il mondo cambia e noi cambiamo con esso, e vale anche per il linguaggio! Riflette la necessità sempre più condivisa di ripensare il paradigma dominante. Il maschile non è lo standard, ma una delle tante variazioni della soggettività“.

SONDAGGIO – Cosa ne pensi dell’uso dello schwa?

Fonte foto: ANSA

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