,,

Roberto Burioni contro Susanna Tamaro dopo le parole su Covid e vaccini: il duro attacco alla scrittrice

Vaccini Covid, Roberto Burioni si scaglia contro la scrittrice Susanna Tamaro: "''Ragionamenti' identici a quelli dei somari antivaccinisti"

Pubblicato:

Roberto Burioni attacca con toni durissimi la scrittrice Susanna Tamaro che, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, ha espresso diversi dubbi a proposito dei vaccini anti Covid.

Vaccini Covid, Roberto Burioni contro Susanna Tamaro: “Come i somari antivaccinisti”

“La scrittrice Susanna Tamaro, in un pezzo sul ‘Corriere della Sera’, ci spiega i vaccini producendosi in una mirabile crestomazia di ‘ragionamenti’ identici a quelli dei somari antivaccinisti. Ne dovevamo uscire migliori, invece ne siamo usciti tutti virologi, anche la Tamaro”. Così, sui social, Roberto Burioni, da sempre agguerrito contro chi mette in dubbio la campagna vaccinale anti Covid.

“La nostra medicina ‘meravigliosamente avanzata’ – ha aggiunto il professore citando con sarcasmo alcuni passaggi del pensiero della scrittrice – in ‘quasi un anno a braccia conserte’ ha sviluppato un vaccino che ha salvato molte decine di milioni di vite, compresa, forse, pure la tua, permettendoti di partecipare da viva alle Olimpiadi delle bojate“.

Vaccini Covid, Roberto Burioni si scaglia contro la scrittrice Susanna Tamaro: Fonte foto: ANSA
Un’immagine del virologo Roberto Burioni

Il docente di virologia all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano si è infine rivolto al Corriere della Sera: “Perché ospitate simili scemenze che diffondono bugie pericolose per la salute pubblica e minano con la menzogna la fiducia nella scienza e nella medicina?”

Covid e vaccini, cosa ha detto Susanna Tamaro

In un lungo articolo apparso sul CorSera, la scrittrice ha posto parecchi dubbi sull’utilizzo dei vaccini anti Covid. “Anche nella mia memoria – si legge in un passaggio – rimangono fissate le terribili immagini della primavera del 2020 e ogni volta che ci ripenso non riesco a togliermi dalla testa una sola e inquietante domanda: per quale ragione la nostra medicina, così meravigliosamente avanzata, davanti al flagello di quel virus è rimasta per quasi un anno a braccia conserte?”.

E ancora: “Nel 2020 molti miei amici, tutti over 60, hanno contratto il virus; ricordo ancora l’angoscia di sentire le loro voci al telefono spegnersi giorno dopo giorno dato che nessun medico andava a visitarli né dava loro una cura. Dovevano solo aspettare, ma aspettare inermi, in caso di malattie così virulente, vuol dire solo aspettare la morte. Eppure nello stesso marzo del 2020 un amico medico “sì sì vax” mi disse di aver capito che i problemi erano legati ai trombi e di essere riuscito a curare molte persone che erano ormai a un passo dal ricovero; l’importante, mi aveva detto, era agire presto: meglio entro tre giorni ma anche entro cinque ce la si poteva ancora fare. Dunque la possibilità di curare esisteva”.

Secondo la Tamaro c’è stato un “abbandono terapeutico, lo sventolare bandiera bianca” che avrebbe mostrato “un’assoluta impotenza e questa impotenza della scienza ha posto in essere, nell’immaginario collettivo, la trasformazione del virus del Covid-19 da una realtà fisica a una metafisica: un demone infernale sceso sulla terra per scaraventarci tutti nel regno della morte e della disperazione”.

La scrittrice, per quel che riguarda l’arrivo dei vaccini, si è così pronunciata: “Solo un evento messianico poteva salvarci da quel demone e l’evento finalmente si è compiuto. Il 25 dicembre del 2020 è arrivato il vaccino. Un mondiale sospiro di sollievo. A questo punto si potrebbe dire come, nelle fiabe, tutto è bene quel che finisce bene ma, purtroppo, così non è stato; da quel momento in poi il livello del pathos è andato completamente fuori controllo, scatenando la guerra civile di cui tutt’ora paghiamo il prezzo. Dovevi stare da una parte o dall’altra, credere nella scienza o appartenere ai fanatici del terrapiattismo, tertium non datur”.

Tamaro: “La proteina Spike va in giro nel nostro corpo come il virus”

A questo punto la Tamaro ha iniziato un lungo discorso in cui ha dichiarato di essersi posta “qualche domanda sul vaccino mRNA”. Ha citato Erwin Chargaff, grande biochimico che, quando parla di “mistero impenetrabile” si riferisce al Dna, il quale ha “un risvolto di hybris che è sano non sottovalutare”.

L’intellettuale ha proseguito dicendo di essersi informata e di aver scoperto che nel “nuovo millennio erano stati fatti diversi tentativi di creare dei vaccini mRNA, soprattutto nel campo della lotta ai tumori; purtroppo però nessuno di quei tentativi era andato a buon fine”.

“Gli studi recenti – ha continuato la Tamaro – però ci hanno fornito qualche dato in più: pare che la Spike condivida con il virus il gusto di andare in giro, il primo per il mondo e la seconda nel nostro corpo, raggiungendo tutti i nostri organi e tutti i nostri tessuti come un ospite inatteso. E con gli ospiti inattesi che parlano un’altra lingua, non si è in grado di sapere quale dialogo si potrà instaurare”.

La scrittrice ha poi continuato a sollevare dubbi. Una serie di ragionamenti che sono andati di traverso a Roberto Burioni.

roberto-burioni-susanna-tamaro-covid-vaccini Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,