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Sceneggiatori in sciopero a Hollywood, ritardi per film e serie tv: scontro su stipendi e diritti di autore

È iniziato un nuovo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood: lo ha indetto la Writers Guild of America e a rischio ci sono film e serie tv

Pubblicato:

Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Hollywood mette già le penne: la Writers Guild of America West, il sindacato che rappresenta gli sceneggiatori, ha indetto infatti uno sciopero a partire da oggi, martedì 2 maggio 2023. Una novità che rischia di mettere a soqquadro il calendario delle uscite di film e serie tv, oltre che dei programmi televisivi.

La WGA annuncia lo sciopero degli sceneggiatori

L’annuncio disponibile sul sito web della stessa associazione inizia dicendo che non è stato raggiunto un accordo con le case di produzione e soprattutto le piattaforme streaming, il cui avvento ha profondamente modificato l’industria cinematografica e televisiva – compreso il lavoro degli sceneggiatori.

Il contratto di categoria scade alla mezzanotte di oggi, 2 maggio 2023, e da quel momento gli autori della WGA entreranno in sciopero. Inutili i sei mesi spesi a negoziare con Netflix, Amazon, Apple, Disney, Discovery-Warner, NBC Universal, Paramount e Sony.

Lo sciopero è stato approvato dal 97.85% dei membri della WGA

Tutte realtà raccolte sotto l’ombrello della Alliance of Motion Picture and Television Producers, ovvero il gruppo di produttori di film e serie tv. A rischio ora ci innanzitutto i programmi tv, come i talk show, privati dei loro autori e a rischio sospensione.

Cosa chiedono gli sceneggiatori di Hollywood

Il motivo dello sciopero sta nel mancato accordo richiesto dalla WGA. Secondo gli sceneggiatori, il mondo del cinema e della televisione è radicalmente cambiato negli ultimi anni e pertanto anche il riconoscimento economico agli autori deve essere modificato.

Sono cambiati sia i tempi e i modi del lavoro richiesto, ma anche il modo in cui viene valutato il successo dei prodotti, che talvolta può determinare il compenso ricevuto dagli stessi sceneggiatori. Gli studios avrebbero rifiutato la proposta avanzata dalla WGA, ovvero uno staff di autori per la televisione di minimo 6-12 membri e un minimo garantito di settimane di lavoro per ogni stagione, che vada da 10 a 52 settimane.

La AMPTP si è detta disposta ad aumentare la compensazione e i ricavi da streaming, ma questi due punti sono stati ritenuti fondamentali e si è arrivati allo scontro. Gli sceneggiatori, inoltre, chiedono che venga regolamentata la questione delle intelligenze artificiali, mettendo nero su bianco che nessuna IA possa scrivere o riscrivere materiali o essere usata come materiale di partenza.

Nel 2007 l’ultimo maxi-sciopero del cinema e della tv

La giornata di oggi dà quindi il via al settimo sciopero degli sceneggiatori nella storia della categoria, il primo dal 2007 a oggi. Quest’ultimo ha causato un vero terremoto a Hollywood: è durato 100 giorni e ha provocato interruzioni a catena di numerose produzioni.

Serie come Lost, Breaking Bad e Scrubs subirono gli effetti di questa interruzione dei lavori, che secondo alcune stime è costato più di due miliardi di dollari all’economia di Los Angeles. Più di 12.000 sceneggiatori e scrittori incrociarono le braccia tra novembre 2007 e febbraio 2008.

Fonte foto: iStock

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