Scena muta all'orale della maturità per protesta a Venezia e studentesse promosse: ministero avvia ispezione
Tre studentesse di un Liceo di Venezia hanno protestato in nome della classe facendo scena muta all'orale della maturità: avvita l'ispezione del Ministero
Rimangono in silenzio durante l’esame orale di maturità per protestare contro un voto basso sulla versione di greco, ma vengono promosse lo stesso. La storia arriva da Venezia, dove tre ragazze del liceo classico Foscarini si sono diplomate nonostante la scena muta fatta davanti alla commissione dopo aver letto una lettera per esprimere il proprio dissenso contro la valutazione ricevuta allo scritto. Il caso è adesso all’attenzione del ministero dell’Istruzione.
- La scena muta all'orale di maturità
- La protesta delle studentesse del liceo di Venezia
- L'ispezione del ministero dell'Istruzione
La scena muta all’orale di maturità
Linda Conchetto, Virginia Gonzales y Herrera e Lucrezia Novello, tutte e tre con una media molto alta, hanno superato l’esame di maturità con voti rispettivamente di 71, 65 e 67 centesimi, ma hanno rischiato la bocciatura pur di portare avanti la propria protesta.
“Partivamo da 37 e 35 crediti su 40, ma non abbiamo accettato un giudizio secondo noi sbagliato. Ora abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti e vedremo” ha spiegato Lucrezia Novella, specificando che nessuna delle tre contesta il metodo di insegnamento della professoressa esterna di greco, ma che la classe voleva avere dei chiarimenti sul voto dello scritto, dato che soltanto in 4 su 14 hanno ricevuto la sufficienza.
“Non abbiamo nulla contro di lei, ma dopo cinque anni di versioni, a nostro parere i giudizi sono stati opinabili e punitivi” ha affermato Novello, aggiungendo che “gli atti e l’ispezione chiariranno”.
La protesta delle studentesse del liceo di Venezia
Con la contestazione manifestata davanti alla commissione d’esame, le tre studentesse hanno rappresentato, infatti, tutti gli altri compagni di classe. Ognuna di loro ha letto ai docenti una propria lettera in cui spiegavano come il loro rifiuto fosse una forma di disobbedienza civile contro un giudizio che ledeva la loro dignità e l’impegno dimostrato nei cinque anni.
“Ho deciso che non mi sottoporrò all’esame orale, non certo perché io ne abbia paura o perché non abbia studiato, ma perché non voglio accettare il vostro giudizio che non rispecchia il mio lavoro” sono state le parole di Linda, seguita poi dalle altre due compagne.
“Ci hanno aggiunto 4 punti per l’orale” ha poi spiegato Lucrezia Novello a Repubblica.
L’ispezione del ministero dell’Istruzione
Alla luce dell’episodio, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Marco Bussetti ha infatti inviato un’ispezione per verificare se davvero ci siano state leggerezze nella correzione della versione di greco “Minosse o sulla legge” da parte della professoressa esterna.
Anche se al momento non ci sono state segnalazioni né procedimenti aperti dall’ufficio scolastico regionale, l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan ha dichiarato che “questa disobbedienza va punita“. “È una provocazione e una mancanza di rispetto nei confronti dei docenti e dell’istituzione scolastica: così facendo dimostrano di non essere realmente mature” ha detto.