Sardine e la foto con Benetton, l'ammissione di Santori
Mattia Santori torna a parlare delle polemiche sulla foto con Benetton e della richiesta al premier Conte
“È stata un’ingenuità perché ha offerto un assist a tutti quelli che non vedevano l’ora di screditarci. È stato un errore, prima o poi doveva capitare. Ma anche chi ci apprezza deve capire che non siamo infallibili”. Così Mattia Santori, uno dei fondatori delle Sardine, ha commentato al Corriere della Sera la foto con Luciano Benetton che ha suscitato molte polemiche.
I quattro fondatori bolognesi del movimento erano andati in visita a Fabrica, il centro di formazione di Treviso gestito da Oliviero Toscani, ma una foto al fianco di Luciano Benetton, capo della famiglia che controlla Atlantia e Autostrade, ha scatenato critiche e polemiche sui social.
“Noi quattro siamo andati a titolo personale, non in quanto rappresentanti delle Sardine. Capisco che altri non lo avrebbero fatto”, ha detto Santori, che ha poi spiegato di non aver parlato con l’imprenditore: “A tavola mi avevano riservato un posto vicino a lui ma ho preferito rimanere in mezzo ai ragazzi”.
Lorenzo Donnoli, portavoce nazionale delle Sardine, ha aggiunto che “la malafede sta in chi guarda quell’immagine e la strumentalizza. I ragazzi avranno peccato di leggerezza ma nessuno può pensare che le Sardine stiano con i poteri forti”.
Sardine, attesa per la risposta di Conte
Le Sardine sono in attesa della risposta del premier Conte alla loro lettera pubblicata su Repubblica. “Più del merito, di cui discuteremo senz’altro, ci piacerebbe che dal premier Giuseppe Conte ci arrivasse la richiesta di un incontro anche fisico“, ha affermato Santori.
“Per noi – ha spiegato -, a proposito di uso dell’immagine, avrebbe un grande significato. Darebbe la dimostrazione plastica che quattro giovani venuti dal nulla possono portare le loro istanze dentro Palazzo Chigi avviando un’interlocuzione con chi guida il governo”.
Santori ha aggiunto che “il confronto con il governo è importante ma noi stiamo lavorando per darci una organizzazione e uno statuto, che approveremo a Scampia a metà marzo, che ci consenta poi di interloquire con i partiti”.
“La nostra scommessa – conclude – rimane quella di continuare ad investire sul protagonismo civico dei cittadini di cui noi rappresentiamo semplicemente l’avanguardia”.