Salvini e il viaggio in Russia, rivolta Lega: spunta una telefonata. Il retroscena
L'idea di Matteo Salvini di un viaggio in Russia come missione di pace contro la guerra in Ucraina avrebbe scatenato una "rivolta" in casa Lega
Il possibile viaggio in Russia di Matteo Salvini continua a far discutere. La Lega è descritta da ‘La Repubblica’ “in rivolta” per la decisione del segretario leghista di attivarsi in autonomia per intraprendere una missione diplomatica in territorio russo. Nel mirino è finito anche Antonio Capuano, descritto come il nuovo “consulente” del leader leghista.
Chi è Antonio Capuano
Per gettare le basi del suo viaggio in Russia, Matteo Salvini avrebbe fatto leva proprio sui “consigli” di Antonio Capuano, legale che lo affiancherebbe da qualche mese. Capuano è stato deputato di Forza Italia dal 2001 al 2006, nonché consigliere comunale di Frattaminore, in Campania, fino al 2012. Poi ha lavorato all’estero, in Medio Oriente.
Oggi collaborerebbe con Salvini, standogli vicino nelle questioni che riguardano Mosca. L’ex parlamentare ha però ridimensionato la ricostruzione fatta da ‘La Repubblica’: “Faccio l’avvocato e assisto alcune ambasciate. Quella russa? Non glielo le dico per riservatezza, mi capisca. Con Salvini ci siamo confrontati su alcuni dossier. Non ho un incarico formale. Lui ha ovviamente la sua autonomia di pensiero”.
Come è nata l’idea del viaggio in Russia di Salvini
Oltre a ricevere i “consigli” di Antonio Capuano, Matteo Salvini ha tessuto in silenzio la tela del suo possibile viaggio in Russia.
Risale al 5 maggio un incontro con l’ambasciatore turco a Roma Omer Gucuk. Poi c’è stato qualche contatto in Vaticano e il tentativo di trovare gli agganci giusti per arrivare a Vladimir Putin, anche attivando alcuni vecchi canali.
Al presidente del Consiglio Mario Draghi, Salvini ha manifestato il suo desiderio di “andare ovunque serva”, senza però accennare a un’iniziativa diplomatica personale, possibilità vista come uno “spauracchio” negli ambienti di governo.
La reazione della Lega
Nella serata di venerdì 27 maggio, quando è diventata pubblica la notizia dell’intenzione di Matteo Salvini di volare in Russia, Lorenzo Fontana, vicesegretario leghista con delega alla politica estera, ignaro della questione, avrebbe telefonato al leader della Lega per chiedere conferma.
Secondo quanto riportato da ‘La Repubblica’ (che cita sulla questione fonti accreditate), lo stesso Lorenzo Fontana avrebbe messo in guardia Matteo Salvini, descrivendo l’idea come un possibile “boomerang“. Salvini avrebbe lavorato in totale autonomia dentro al partito alla sua idea, che susciterebbe perplessità in casa Lega.