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Salvato mentre minaccia di buttarsi dal ponte a Bologna, l'intervento dei poliziotti eroi in piena notte

Un ragazzo di 19 anni è stato salvato dai poliziotti mentre tentava di buttarsi da un ponte a Bologna: "La mia vita non ha più senso"

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Nella notte tra giovedì 2 maggio e venerdì 3 un uomo è stato salvatoBologna dai poliziotti mentre minacciava di buttarsi dal ponte. “La mia vita non ha più senso”, avrebbe detto, mentre gli agenti hanno fatto di tutto, riuscendo, per allontanarlo dalla grata di protezione oltre la quale voleva sporgersi per lanciarsi sui binari della ferrovia. Quello degli agenti è stato un lavoro di squadra che, proprio per via del lieto fine, è stato premiato dalle istituzioni locali.

Minaccia di buttarsi dal ponte a Bologna, l’episodio

Come detto in apertura, nella note tra il 2 maggio e venerdì 3 un ragazzo di 19 anni di origini tunisine si è spinto oltre la barriera protettiva del ponte di via Libia, a Bologna, con l’intento di gettarsi sui binari che passano immediatamente sotto.

Per la precisione tutto sarebbe iniziato alle 6:15. Proprio in quel momento è arrivato l’allarme alla centrale operativa, che immediatamente ha inviato più volanti per salvare la vita al giovane.

Un uomo è stato salvato a Bologna mentre minacciava di buttarsi dal ponte, provvidenziale è stato l’intervento dei poliziotti

Quando i poliziotti sono giunti sul posto, come scrive ‘Bologna Today’, hanno sorpreso il 19enne mentre si sporgeva dalla grata di protezione del cavalcavia.

Agli agenti il ragazzo avrebbe detto: “La mia esistenza non ha più senso, voglio mettere fine alla mia vita”. In quel momento uno dei poliziotti ha instaurato un dialogo con il giovane, mentre gli altri colleghi lo hanno circondato per essere pronti a intervenire.

19enne salvato dai poliziotti

I poliziotti che si sono stretti intorno al 19enne hanno atteso, fino a quando il ragazzo ha mostrato un attimo di distrazione e stanchezza. In quel momento gli agenti sono intervenuti: due lo hanno afferrato per le braccia e un terzo si è sporto oltre il parapetto per bloccargli le gambe.

Così il giovane è stato sollevato di peso e adagiato sul marciapiede. Gli agenti hanno subito allertato il 118 per garantire al ragazzo i primi soccorsi dopo l’accaduto.

Il vice ispettore: “L’ho trattato come un figlio”

Ascoltato da ‘Il Resto del Carlino’, il vice ispettore Lorenzo Bumbaca ha raccontato l’episodio nei dettagli: “Ho cercato di instaurare subito un rapporto fraterno con lui, con scarsi risultati”. Nel frattempo erano arrivati altri colleghi, dunque era il momento di entrare in azione.

Bumbaca racconta: “In un momento di distrazione ho afferrato il ragazzo che si stava buttando nel vuoto: sono stato quasi catapultato fuori dalla barriera e per qualche istante l’ho dovuto trattenere”. Poi l’intervento degli agenti “due dei quali mi hanno aiutato a sostenere il giovane, mentre altri tre ci sostenevano col cinturone garantendo la sicurezza di tutti”. Il ragazzo “non era collaborativo“, per questo l’intervento è avvenuto “con estrema difficoltà“.

Dopo il salvataggio, Bumbaca ha continuato il dialogo con il 19enne: “L’ho abbracciato come se fosse mio figlio. Gli ho detto che la vita è una e va preservata”.

Le ragioni del tentato gesto estremo

Come già detto, all’arrivo degli agenti il 19enne avrebbe detto: “La mia esistenza non ha più senso, voglio mettere fine alla mia vita”. Come riporta ‘Il Resto del Carlino’, infatti, il giovane avrebbe spiegato di non sentirsi amato dalla famiglia e dagli amici.

Recentemente la polizia ha salvato un tiktoker che aveva minacciato di suicidarsi in diretta sui social a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.

Fonte foto: iStock

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