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Ex candidato Lega ai domiciliari: droga e festini, parla 17enne

Un ex candidato Lega alle elezioni Regionali in Emilia-Romagna è ai domiciliari: è coinvolto in un'indagine su festini a Bologna. Coinvolta 17enne

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Festini a base di sesso e cocaina con giovani donne, tra cui una minorenne, che in cambio di droga o soldi si concedevano a degli ‘insospettabili’: un imprenditore edile, un ristoratore, un avvocato e anche un aspirante politico, Luca Cavazza, 27 anni, ex candidato per la Lega alle ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna. In tutto sono otto le persone indagate, a vario titolo, nell’inchiesta dei carabinieri di Bologna ‘Villa Inferno‘, come era stata ribattezzata, dagli stessi protagonisti, la villa dove si svolgevano alcuni dei festini. Lo ha reso noto l’Ansa.

Festini e droga, il racconto della minorenne e le persone coinvolte

Le indagini sono iniziate a febbraio, prima del lockdown, dopo la denuncia della madre della minore coinvolta, preoccupata perché la figlia 17enne non tornava a casa da un paio di giorni. E perché nel cellulare nascondeva immagini esplicite di come vendeva il proprio corpo.

L’unico a essere stato condotto in carcere è Davide Bacci, 49 anni, imprenditore edile bolognese e proprietario della villa.

“A casa sua – ha detto la minorenne sentita dagli investigatori – ho appreso che spesso si svolgono incontri per consumare cocaina e fare sesso tanto da essere conosciuta come ‘Villa Inferno’. Così mi aveva detto proprio Luca Cavazza quando mi aveva convinto a seguirlo”.

Festini e droga, chi è Luca Cavazza: ex candidato Lega

Ai domiciliari è finito lo stesso Cavazza, bolognese, agente immobiliare molto conosciuto nell’ambiente del tifo della Virtus pallacanestro e candidato leghista in sostegno di Lucia Borgonzoni alle ultime regionali (anche se il coordinatore emiliano del Carroccio ha precisato che non è mai stato iscritto al partito). E poi il 47enne Fabrizio Cresi, di Cesena.

Per altri quattro indagati, tra i quali l’avvocato coinvolto, la misura emessa è l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Per il gip, Letizio Magliaro, “Cavazza aveva il compito, e lo svolgeva continuamente, di individuare giovani donne da avviare alla prostituzione, ovvero da condurre nei luoghi ove tale attività di prostituzione si consumava, in cambio di cocaina. Tale attività veniva compiuta con modalità quasi professionale da parte del Cavazza“.

Fonte foto: Ansa

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