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Roberto Saviano sul caso Antonio Scurati attacca Meloni: "Censura e atto intimidatorio, è successo anche a me"

Parlando del caso di presunta censura di Antonio Scurati in Rai, Roberto Saviano ha attaccato Giorgia Meloni: "Il solito atto intimidatorio"

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Roberto Saviano contro Giorgia Meloni, ennesimo round. Lo scrittore napoletano si è espresso sul caso Scurati esploso in Rai, dicendo di aver previsto tutto. “Un anno fa alla chiusura del Festival di Atreju (Meloni, ndr) mi attaccò, dicendo che guadagnavo parlando di camorra“, ha dichiarato l’autore in un’intervista a proposito della presunta censura della tv di Stato contro Antonio Scurati. Oggi, i media di destra scrivono che Scurati fa soldi con il fascismo”.

Roberto Saviano contro Giorgia Meloni e la censura in Rai

“Questo tipo di attacchi sono mirini sui corpi di alcune persone che vengono poi bersagliate dalla comunità dei sostenitori di Meloni“, ha dichiarato Saviano in un’intervista al Corriere della Sera.

Il noto scrittore e opinionista avrebbe dovuto condurre una trasmissione sulla Rai, Insider, incentrata sulla criminalità organizzata. Il programma fu però cancellato dai palinsesti.

Lo scrittore Roberto Saviano ospite del convegno “Dialoghi con la magistratura” al Maschio Angioino a Napoli

Tre trasmissioni Rai, a suo avviso, avrebbero inoltre bloccato la sua partecipazione per presentare un nuovo libro.

Le parole di Saviano

“Nel mio caso, si sono mossi in pochissimi – spiega Saviano – . Erano preoccupati di essere visibili, e quindi conteggiati. Molti intellettuali tra quelli che hanno dato giusta solidarietà a Scurati, non hanno alzato un dito per la chiusura della mia trasmissione“.

Le ragioni, secondo l’intellettuale partenopeo, sarebbero chiare: “La vedevano come una battaglia personale tra me e il governo, quindi era colpa mia, che mi sono esposto, avranno detto ‘sono c… suoi’. Nessuno ha sentito la propria libertà minacciata. Anzi, me la sono cercata. Un concorrente in meno”.

“Quel gesto da parte della presidente del Consiglio è il solito atto intimidatorio – prosegue -, perché indica un privato cittadino, come sempre fa Meloni, additandolo come un suo nemico, ed esercitando a suo favore una sproporzione di potere enorme. È il suo metodo abituale”.

Poi, a proposito dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, aggiunge: “A mio avviso, Sergio lascia intravedere una sorta di complotto per sabotare la Rai attraverso Scurati, ed è qualcosa che fa ridere in modo amaro. Gli chiederei: e tutti gli altri casi di censura avvenuti finora? Allora, che mandi in onda il mio Insider, per fare un esempio. Sergio dovrebbe cominciare a riparare agli errori che ha fatto lui, naturalmente su indicazione politica. La Rai l’hanno già distrutta loro, in pochi mesi“.

Il caso Antonio Scurati

Scurati avrebbe dovuto recitare un testo durante il programma Che sarà di Serena Bortone. Dopo una nota della Rai, nella mattinata di sabato 20 aprile è stata la stessa conduttrice del programma a raccontare i fatti.

Bortone ha annunciato di avere appreso con “sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato“. La conduttrice ha aggiunto di non essere riuscita a ottenere “spiegazioni plausibili” dai vertici Rai.

L’opposizione e la stampa sono immediatamente andate all’attacco parlando di censuraRepubblica ha pubblicato una mail in cui viene messo nero su bianco che il contratto fra Rai e Scurati (retribuito 1.800 euro) è stato cancellato “per motivi editoriali”.

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