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Roberto Giachetti attacca il M5S: "Miserabili". Bagarre alla Camera sullo stipendio dei deputati

Il deputato di Italia viva si è scagliato in Aula contro i colleghi del M5S accusandoli di essersi presi meriti non loro sulle indennità parlamentari

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Non le ha certo mandate a dire Roberto Giachetti, deputato di Italia viva, scagliandosi alla Camera contro il Movimento cinque Stelle sullo stop all’adeguamento dell’indennità parlamentari: “Potete essere definiti politicamente con un solo termine: siete miserabili” ha attaccato l’esponete del Terzo Polo rivolgendosi ai penstellati a partire “dal leader del Movimento” Giuseppe Conte.

La questione dell’indennità parlamentari

Nel suo intervento in Aula, Giachetti ha accusato il M5s di essersi attribuito il merito del blocco dell’aumento delle indennità ai deputati fino al 2025 e del mancato “aggancio” agli stipendi dei primi magistrati di Cassazione. Decisione che, ha sottolineato l’esponente di Iv, è stata approvata all’unanimità dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio su unanime proposta dei questori.

“È dal 2006 che si prende questa decisione, è una prassi che dura da 16 anni” ha ricordato in Aula il deputato di Iv ricostruendo la faccenda.

Giachetti ha spiegato che “un secondo dopo che la delibera è stata approvata esce sulle agenzie stampa un comunicato del questore del M5S” nel quale rivendicava la decisione come frutto di una battaglia del Movimento.

La bagarre in Aula

“Non solo – ha proseguito Giachetti – a chi gli fece notare che non era vero, Scerra (questore alla Camera del M5s, ndr) porse le sue scuse spiegando che aveva inviato la nota per errore”.

“Ma poi, in serata, è intervenuto anche Giuseppe Conte, leader M5S e poi esce un’altra nota del Movimento in cui si ribadisce che quella decisione è stata presa solo perché i pentastellati si erano incatenati, quasi buttati dalla finestra” ha detto terminando il suo intervento il deputato Iv e definendo “miserabili” i deputati del Movimento cinque Stelle. Epiteto accompagnato dagli applausi provenienti dai banchi di Fratelli d’Italia che hanno urlato “buffoni” in direzione dei 5S.

La replica

La risposta da parte dei vertici dei Cinque stelle non è tardata ad arrivare: “Si apre una consuetudine di turpiloquio –  ha replicato il capogruppo M5S Francesco Silvestri, chiedendo un intervento della presidenza – se si permette a un deputato la possibilità di dare dei miserabili ad un gruppo parlamentare, allora ce lo diciamo e io mi esprimo come voglio rispetto alla storia di ogni partito”.

Ma a commentare la vicenda è arrivata la risposta dello stesso leader del Movimento, Giuseppe Conte: “Oggi abbiamo scoperto che Calenda e i suoi contubernali di Italia viva che ci insultano in Aula hanno da sempre a cuore il taglio dei privilegi della classe politica, a partire dai già lauti stipendi dei parlamentari” ha scritto su Facebook.

Siccome sono molto permalosi facciamo finta che sia così e che non sia stato il M5S – giorno dopo giorno – a pungolare e poi instradare il Parlamento italiano verso abitudini più sobrie. Andiamo oltre – si legge sulla bacheca dell’ex premier”.

“Caro Carlo, i tuoi ragionamenti si incartano in un diallelo – conclude Conte nel suo post rivolgendosi al leader del Terzo Polo, Calenda- Ricordiamo tutti quando a proposito del tuo attuale ‘socio in Azione’ Renzi sostenevi che ‘è inaccettabile che un senatore della Repubblica, pagato dai cittadini, vada in giro per il mondo a fare il testimonal di regimi autocratici dietro pagamento di lauti compensi’. Ora però hai la possibilità di recuperare un po’ di coerenza. Vota con noi una legge per impedire ai parlamentari italiani di percepire anche solo un euro da Stati stranieri e regolamentare conflitto di interessi e attività di lobby. Ci stai?”.

Fonte foto: ANSA

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