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Roberto Burioni contro la professoressa Ilaria Muller della Statale di Milano, l'accusa no vax e la smentita

Roberto Burioni ha criticato duramente la professoressa Ilaria Muller dell'Università Statale di Milano per le sue "tesi simili a follie No Vax"

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Roberto Burioni ha criticato duramente Ilaria Muller, professoressa dell’Università Statale di Milano. Il noto virologo ha dedicato diversi post alla docente.

Il primo post di Roberto Burioni su Ilaria Muller

Lo scorso 16 ottobre, Roberto Burioni ha condiviso su Facebook un post di un’utente chiamata Ilaria Muller in cui si esprime scetticismo nei confronto dei vaccini anti Covid.

Si tratta di una sorta di tabella, elaborata durante la pandemia e condivisa nuovamente in occasione del terzo “anniversario” dell’introduzione del Green Pass, in cui sono riportate le opinioni della “Propaganda politica di esperti mainstream” e quelle divulgate dalla “controinformazione e medici sospesi” dall’Ordine, poi spiegate nelle “evidenze”.

Il commento del virologo: “Ilaria Muller che scrive questa tonnellata di bestialità che denotano una ignoranza di profondità immensa e una somaraggine degna del più fanatico novax è omonima di un professore associato di endocrinologia dell’Università Statale di Milano, che viene reputato un ateneo serio”.

Ancora Burioni: “La prof.ssa Muller dovrebbe precisare che non è lei – ma una sua omonima – a scrivere questa tonnellata di scemenze per evitare malintesi estremamente imbarazzanti per lei e per il suo ateneo”.

Il virologo ha poi aggiunto: “Un professore associato in una facoltà di medicina che come evidenza scientifica scrivesse ‘sotto gli occhi di tutti’ meriterebbe di essere cacciato a pedate nel didietro in un paese civile quanto meno per proteggere la salute dei suoi eventuali pazienti e anche dei pazienti dei suoi sfortunatissimi allievi”.

Il virologo Roberto Burioni.

Il secondo messaggio di Burioni sulla professoressa Muller

Martedì 22 ottobre, Roberto Burioni ha affrontato nuovamente la questione, scrivendo sempre su Facebook: “Torniamo sulla questione Ilaria Muller, professore associato di ruolo di endocrinologia presso l’Università Statale di Milano. Prima di tutto, non è un’omonima. È lei. Me l’ha detto una collega imbarazzatissima, dicendo che contro di lei non si può fare niente, e questo so che è vero”.

Burioni ha scritto ancora: “La posizione di un professore universitario di ruolo è estremamente garantita. Però la situazione è più grave. Perché, nonostante le prese di posizione pubbliche durante la pandemia a fianco di organizzazioni novax e medici protagonisti delle campagne contro il vaccino, Ilaria Muller nel 2024 è stata promossa da ricercatore universitario di tipo B a Professore Associato di Ruolo. In altre parole, davanti alle sconcertanti dichiarazioni di questo medico, l’Università Statale di Milano non è rimasta con le mani in mano. Ha messo la dottoressa Muller in cattedra”.

La precisazione di Roberto Burioni sul caso Muller

Roberto Burioni ha dedicato un terzo post al “caso Muller”, nella mattinata di giovedì 24 ottobre. Il virologo ha tenuto a precisare: “Non ho mai detto che la Muller è una no-vax. Non la conosco e può essersi vaccinata anche cento volte; tanto meno mi sono sognato di tirare in ballo la Rettrice, per dirne due”.

L’elemento “nuovo”, ha aggiunto Burioni, è che “la Muller, oggettivamente, ha un curriculum di tutto rispetto nel suo settore specifico. Lavori su giornali importanti e pure riconoscimenti prestigiosi. In altre parole, è una brava ricercatrice. Considerato questo, devo ammettere che se mi fossi trovato io al posto dei colleghi dell’Università Statale a decidere della sua promozione, mi sarei trovato in una situazione meno semplice del previsto. Penalizzarla per le sue idee (per quanto sbagliate e pericolose) avrebbe significato mettere in discussione sia la libertà di insegnamento, sia quella di opinione e chi mi segue sa quanto io dia importanza a queste due cose, che ritengo fondamentali in una democrazia. Per cui, tutto considerato, mi trovo a dovere ammettere che dal punto di vista accademico la scelta che hanno fatto i colleghi della Statale non è diversa da quella che avrei fatto io”.

Nel suo terzo post, Burioni ha spiegato che la sua critica è rivolta “alla Muller, e il fatto che lei insegni alla Statale di Milano è una pura coincidenza”.

“Resta aperta una domanda”, ha concluso Burioni, “Come può una ricercatrice con un curriculum di tutto rispetto, che ha certamente gli strumenti culturali per comprendere i dati indiscutibili sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino, sostenere tesi simili alle follie no-vax? A questa domanda non ho una risposta. Posso solo dire che queste prese di posizione inspiegabili da parte di medici autorevoli sono molto gravi perché abbattono la fiducia delle persone nei vaccini, nella scienza e danneggiano la salute pubblica”.

Fonte foto: Facebook Ilaria Muller / IPA

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