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Ritrovato il corpo di Gianfranco Zamuner, il manovratore caduto nel Piave a Fossalta: dov'era il 78enne

Il corpo di Gianfranco Zamuner è stato ritrovato alla foce del Piave dopo quasi due settimane di ricerche

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Ritrovato alla foce del Piave. Il corpo di Gianfranco Zamuner, manovratore del ponte di barche di Fossalta, caduto nel fiume lo scorso 9 ottobre, è stato recuperato dai vigili del fuoco a Jesolo.

Il ritrovamento del corpo di Gianfranco Zamuner

I vigili del fuoco hanno recuperato nel comune di Jesolo, presso la foce del fiume Piave, il cadavere di Gianfranco Zamuner, scomparso dal 9 ottobre, caduto nel corso d’acqua mentre manovrava il ponte di barche di Fossalta.

Le ricerche erano andate avanti per due settimane ma erano state rese complicate dal maltempo che aveva causato la caduta dello stesso Zamuner dal ponte e si erano quindi protratte per diverso tempo.

La zona di Fossalta dove è passata la piena del Piave

La famiglia dell’uomo, che da quasi un secolo gestisce la società che si occupa delle manovre del ponte di barche di Fossalta, è stata chiamata per il riconoscimento ufficiale della salma subito dopo il ritrovamento.

La caduta dal ponte di barche di Fossalta

L’incidente che aveva causato la caduta di Gianfranco Zamuner dal ponte di Fossalta era avvenuto il 9 ottobre scorso, mentre la zona era stata colpita da un’ondata di maltempo e si attendeva la piena del Piave.

Come da prassi, la famiglia Zamuner si stava occupando delle operazioni necessarie per allineare le barche che compongono lo storico ponte di Fossalta lungo le sponde del fiume, in modo che non fossero portate via dall’acqua.

Proprio in questi momenti Gainfranco Zamuner sarebbe stato sbalzato dal maltempo fuori dalla propria barca nell’acqua del Piave, che lo avrebbe trascinato via fino alla propria foce.

Le ricerche dei sommozzatori

Fin da subito i vigili del fuoco avevano cominciato le ricerche con imbarcazioni, sommozzatori e anche droni per provare a ritrovare Zamuner il prima possibile. Le condizioni del maltempo erano però difficili da gestire.

L’acqua del Piave, resa torbida da giorni di piogge intense e dai detriti che la piena si era portata dalle montagne, rendeva impossibile anche l’utilizzo delle telecamere subacquee.

Per questa ragione le ricerche si sono protratte per quasi due settimane, fino al ritrovamento avvenuto il 22 ottobre alla foce del Piave.

Fonte foto: ANSA

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