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Rissa al pronto soccorso tra due gruppi armati: notte di paura all'ospedale Niguarda di Milano

All'ospedale Niguarda di Milano scoppia una rissa tra famiglie rivali, fermata dalle forze dell'ordine

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Notte di paura al Niguarda di Milano. Nel pronto soccorso dell’ospedale è scoppiata una rissa tra i parenti di due pazienti. Due gruppi rivali armati, secondo le ricostruzioni dei medici, che hanno poi proseguito la lite nel cortile. I sanitari tornano a chiedere un presidio delle forze dell’ordine all’interno della struttura.

La rissa del Niguarda

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio nel pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano arriva una donna con una ferita da arma da fuoco. Medicata, risulta fuori pericolo dopo essere stata spostata in rianimazione.

Nella stessa struttura viene portato poco dopo un uomo con un forte dolore al torace. I due casi non sembrano collegati finché nel reparto non fa irruzione la famiglia del secondo paziente.

Ospedale Niguarda di Milano, dove è avvenuta la rissa

Stando al resoconto dei sindacati, i parenti minacciano di essere in ospedale per finire il lavoro che avevano cominciato, ma vengono raggiunti dai familiari della donna.

In questo momento scoppia la lite, che si sposta rapidamente nel cortile dell’ospedale. La situazione si risolve solo mezz’ora dopo il suo inizio, con l’arrivo delle forze dell’ordine.

Medici e infermieri aggrediti: i numeri in Italia

Il fenomeno delle aggressioni ai medici in Italia è preoccupante, così lo ha definito il ministro della salute Orazio Schillaci.

Si tratta negli ultimi tre anni di quasi 5000 aggressioni, circa 1600 ogni anno, il 70% delle quali a carico di donne.

Gli ospedali più a rischio si trovano in Lazio e in Campania, ma il fenomeno è in aumento ed è sintomo di un problema culturale. Il 68% degli operatori sanitari ha dichiarato di essere stato aggredito almeno una volta nella sua carriera.

Al Niguarda serve la polizia in pronto soccorso?

I sindacati degli operatori sanitari, vista la situazione, hanno chiesto un presidio delle forze dell’ordine all’interno del reparto di pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano.

Dal primo maggio, secondo Filas, la Questura di Milano avrebbe comunicato una rimodulazione dell’orario di presenza dei poliziotti in ospedale, limitandolo fino alle 18:00, mentre in precedenza gli agenti si trattenevano fino alle 20:00.

All’interno della struttura, la notte, rimangono quindi solo gli operatori di vigilanza dell’ospedale, mentre una pattuglia rimane disponibile per una chiamata in caso di emergenza, come successo nella notte del 6 maggio.

Come previsto da un emendamento riformulato al dl bollette, approvato in commissione alla Camera, per il contrasto degli episodi di violenza contro il personale sanitario si potranno creare dei posti fissi di Polizia presso le strutture ospedaliere.

Secondo questa nuova norma infatti, “presso le strutture ospedaliere pubbliche e convenzionate con un servizio di emergenza-urgenza”, in considerazione del “bacino di utenza e del livello di rischio della struttura”, possono essere costituiti posti fissi della Polizia di Stato per la “tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”, prevenzione e repressione dei reati, e per “assicurare l’incolumità” dei sanitari.

Fonte foto: ANSA

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