Rifugiata ucraina trovata morta sulle scale di un palazzo a Trieste: aveva problemi psicologici e con l'alcol
Il cadavere della rifugiata ucraina è stato rinvenuto in un sottotetto, non si avevano sue notizie da giorni. Aveva problemi psicologici e con l'alcol
Zhanna Russu, rifugiata ucraina di 45 anni, è stata trovata morta sulla rampa di scale di un condominio a Trieste, in via Fabio Severo. La donna, madre di due figli e recentemente ospite dell’appartamento dell’Ics, era seguita per problemi psicologici e alcolismo. Il ritrovamento, avvenuto in serata, ha portato i carabinieri a chiamare il medico legale per esaminare la salma e determinare le cause del decesso.
- Rifiugiata ucraina trovata morta a Trieste
- Da chiarire la causa della morte
- La donna era seguita per problemi psicologici e con l'alcol
Rifiugiata ucraina trovata morta a Trieste
Zhanna Russu era residente in Italia da oltre un anno con status di protezione temporanea. La sua identità, confermata dall’Ics, svela che era madre di due figli, uno dei quali ancora minorenne.
Il corpo della rifugiata è stato rinvenuto sulla rampa di scale che conduce al sottotetto di un condominio in via Fabio Severo 20 a Trieste.
La donna è stata ritrovata in un sottotetto di un palazzo in via Fabio Severo 20, Trieste
La segnalazione alle autorità era arrivata nella tarda serata di sabato 17 agosto: a far scattare l’allarme, il cattivo odore proveniente dalla zona in cui poi è stato rinvenuto il cadavere.
Da chiarire la causa della morte
Sul luogo dell’incidente sono arrivati i paramedici del 118 a bordo di un’ambulanza e di un’auto medica, accompagnati da numerose pattuglie dei Carabinieri del Comando provinciale.
Le circostanze della morte sono ancora da chiarire. Accanto al suo corpo è stata rinvenuta una vestaglia.
Nel condominio di via Fabio Severo, i carabinieri hanno atteso il medico legale per eseguire il primo esame esterno del corpo e per iniziare a formulare delle ipotesi sulle cause del decesso.
Intorno alle 21 è giunto sul posto anche il figlio maggiorenne della donna, che è stato informato dai militari riguardo alla morte della madre.
La donna era seguita per problemi psicologici e con l’alcol
L’appartamento in cui la donna viveva, situato all’ultimo piano del palazzo, era gestito dal Consorzio Italiano di Solidarietà, che si occupava di lei da luglio.
In precedenza, Russu era stata accolta in una struttura della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin.
Come riportato da Rainews, negli ultimi tempi Zhanna Russu risiedeva in un alloggio dell’Ics, condividendo lo spazio con altre rifugiate.
La donna era sotto la supervisione del servizio psicologico del Consorzio a causa della sua vulnerabilità psicologica e dei problemi di alcolismo. Recentemente, aveva cessato di tornare a casa e non si erano più avute sue notizie.