Riaperta la chiesa della Trinità dove fu trovato il corpo di Elisa Claps, i familiari: "Ladri. Nessuno entri"
La famiglia della ragazza avrebbe più volte chiesto di creare un centro antiviolenza all'interno dell'edificio e di evitare i sacramenti
Nella mattinata di giovedì 24 agosto è stata riaperta la chiesa della Santissima Trinità a Potenza, quella dove nel 2010 fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps. La giovane era stata uccisa nel 1993 dal coetaneo Daniele Restivo e il suo corpo senza vita era rimasto nascosto nel sottotetto della chiesa per 17 anni. I familiari della vittima si erano detti contrari alla riapertura.
La riapertura della chiesa
La chiesa della Santissima Trinità a Potenza è stata riaperta alle 9 di mattina di gioveì 24 agosto, 13 anni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa Claps nel sottotetto dell’edificio.
A dare la notizia, sono state fonti della curia arcivescovile potentina.
Da tempo era stato avviato un progetto di riapertura al culto della chiesa, che si affaccia sulla strada principale della città.
Adesso la diocesi ha reso noto che “rimarrà aperta ogni giorno dalle ore 8.30 alle 12 e dalle 17 alle 20″, quello che viene definito “un congruo tempo”.
La scelta, in sintonia con l’indirizzo dato dal pontefice e dall’arcivescovo, è quello di creare “un luogo di preghiera silenziosa”, che punti alla “promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita“.
L’obiettivo della curia sarebbe quello di avviare un “cammino di riconciliazione e guarigione per la comunità potentina, segnata da una ferita indelebile”.
Le richieste della famiglia
Nonostante la volontà di riaprire la chiesa fosse nota da tempo, nessuno avrebbe informato la famiglia sulla data scelta.
“Hanno agito furtivamente, come dei ladri: non sono sorpreso perché sono stati ladri di verità per trent’anni” ha detto Gildo Claps, fratello di Elisa.
“Mi auguro adesso – ha aggiunto Claps – che la comunità di Potenza risponda con il coraggio di non entrare in quella chiesa”.
I familiari hanno poi più volte fatto delle proposte mai accolte, come quella di creare un centro antiviolenza all’interno dell’edificio, da dedicare a Elisa.
Ma soprattutto avrebbero chiesto invano di ricevere pubbliche scuse, perché all’interno del luogo di culto non sarebbero state effettuate le indagini necessarie a svelare tutti i misteri dell’omicidio e, secondo alcune ipotesi, qualcuno che frequentava la chiesa avrebbe aiutato l’assassino a nascondere il corpo della giovane.
Tra le altre richieste, che verranno disattese, c’era anche quella di evitare di celebrare messa nell’orario in cui è stata uccisa la ragazza e di evitare i sacramenti.
L’omicidio di Elisa Claps
L’omicidio di Elisa Claps è uno dei casi di cronaca nera più noti nella storia del paese, per il depistaggio che portò alla scoperta del corpo solo 17 anni dopo la morte.
Il 12 settembre 1993 Elisa uscì di casa per recarsi proprio nella chiesa della Santissima Trinità insieme a un’amica. Da allora sparì nel nulla.
Il suo corpo venne rinvenuto solo il 17 marzo 2010 in fondo al sottotetto della chiesa, da alcuni operai impegnati in lavori di ristrutturazione.
Per il suo omicidio venne condannato Danilo Restivo, che sta scontando la pena in Inghilterra dopo l’omicidio di un’altra donna, Heather Barnett.