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Revisione del processo sulla strage di Erba per Rosa e Olindo: cos'è successo la sera dell'11 dicembre 2006

Sì alla revisione del processo per la strage di Erba: che sarà di Olindo Romano e Rosa Bazzi? La storia del massacro dall'inizio

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Il 9 gennaio 2024 è arrivata la notizia del via libera alla revisione del processo per la strage di Erba da parte della Corte d’Appello di Brescia, che potrebbe ribaltare la sentenza del 2008 con la quale Olindo RomanoRosa Bazzi sono stati condannati all’ergastolo. L’11 dicembre 2006 in via Diaz 25 a Erba, in provincia di Como, vengono uccise Raffaella Castagna (30 anni), sua madre Paola Galli (60), suo figlio Youssef Marzouk (2) e la vicina Valeria Cherubini (55), massacrata all’interno del suo appartamento nel piano superiore. Alla mattanza assiste Mario Frigerio (65) marito di Valeria Cherubini, che viene colpito dall’assassino e finirà all’ospedale, dove farà il nome dell’aggressore.

La strage di Erba

L’11 dicembre 2006, alle 20:20, i vigili del fuoco arrivano in via Armando Diaz a Erba (Como) per un incendio che sta interessando un edificio noto come ‘Palazzina del Ghiaccio’.

Le fiamme arrivano da un appartamento, e quando i soccorritori vi fanno ingresso scoprono l’inferno. All’interno ci sono tre cadaveri.

I vigili del fuoco entrano dentro l’appartamento dei Castagna-Marzouk l’11 dicembre 2006 e scoprono la strage di Erba. Nel 2007 i vicini di casa Olindo Romano e Rosa Bazzi vengono condannati all’ergastolo, ma il 9 gennaio 2024 arriva il via libera alla revisione del processo

Raffaella Castagna è stata battuta ripetutamente con colpi di spranga, il suo corpo straziato da 12 coltellate e la gola squarciata. Sua madre Paola Galli ha avuto la stessa sorte e sul divano, in uno spettacolo straziante e raccapricciante, c’è il corpo martoriato del piccolo Youssef Marzouk.

Sul pianerottolo c’è il corpo di Mario Frigerio, sgozzato ma ancora vivo. Al piano superiore agonizza Valeria Cherubini, moglie di Mario Frigerio. Il corpo è violato da 34 coltellate e 8 sprangate, e il monossido di carbonio la strappa via dall’ultimo schianto di vita. Perché quella mattanza? E dov’è Azuz Marzouk, il marito di Raffaella Castagna?

I sospetti su Azouz Marzouk

Azouz Marzouk è il bersaglio perfetto per una stampa alla caccia del bellocchiano mostro da sbattere in prima pagina: è tunisino, originario di Zaghouan, ed è già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti legati allo spaccio di droga.

Gli inquirenti si mettono sulle sue tracce e già l’opinione pubblica sente che il pluriomicida potrebbe avere il volto e il nome del marito e padre extracomunitario.

I sospetti su di lui, tuttavia, si fermano subito: in quella maledetta sera dell’11 dicembre Azouz Marzouk non è in casa, non è a Erba e tanto meno è in Italia. Marzouk si trova in Tunisia per un visita ai suoi genitori, e proprio a Zaghouan scopre che qualcuno ha dilaniato la sua famiglia.

Olindo e Rosa: dalla testimonianza di Frigerio alla condanna

Tra gli attori principali di questo terribile fatto di cronaca si insinuano Olindo Romano e Rosa Bazzi. I due coniugi vivono all’interno della Palazzina del Ghiaccio, immediatamente sotto i Castagna-Marzouk, e più volte proprio con Raffaella e suo marito hanno consumato liti animose per reciproche insofferenze tra vicini.

Il netturbino e sua moglie, infatti, insospettiscono gli inquirenti per diversi atteggiamenti: non appena gli investigatori bussano alla loro porta, i due consegnano uno scontrino per dimostrare che la sera della strage si trovavano in un McDonald’s di Como.

Olindo Romano, inoltre, ha escoriazioni e un ematoma sulla mano; Rosa Bazzi, invece, presenta un cerotto su un dito con tracce di sangue che verranno considerate recenti. Infine, nel battitacco dell’auto del netturbino vengono trovate tracce di sangue appartenente a Valeria Cherubini.

Nel frattempo Mario Frigerio, super testimone nonché unico sopravvissuto, rompe il silenzio e fa il nome di Olindo Romano. Il 9 gennaio 2007 Olindo Romano e Rosa Bazzi vengono arrestati e il 10 gennaio confessano. I due si assumono individualmente tutte le responsabilità della strage.

Nel 2008 Olindo Romano e Rosa Bazzi vengono condannati all’ergastolo dalla Corte d’Assise, sentenza confermata nel 2010 in secondo grado dalla Corte d’Assise d’Appello e dalla Cassazione il 3 maggio 2011. Per la giurisprudenza italiana, la coppia è colpevole del massacro dell’11 dicembre 2006.

La revisione del processo

Il 9 gennaio 2024 la Corte d’Appello di Brescia dà il via libera alla revisione del processo, un’istanza richiesta dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi nel 2023 sulla base di nuovi elementi che potrebbero portare al proscioglimento della coppia.

Secondo gli avvocati, infatti, le circostanze che hanno portato alla morte di Valeria Cherubini non sarebbero compatibili con la colpevolezza dei coniugi Romano, ma anche la testimonianza di Mario Frigerio verrebbe messa in discussione e dalle intercettazioni ambientali e dalle dichiarazioni rilasciate durante il processo.

Infine, ci sarebbe la testimonianza di un altro residente, Abdi Kais, mai ascoltato dagli inquirenti e uno studio condotto sull’impianto elettrico dell’appartamento all’interno del quale ha avuto luogo la strage di Erba.

Fonte foto: IPA

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