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Crisi di governo, annuncio di Renzi: "Pronto a far cadere Conte"

Matteo Renzi si è dichiarato pronto a far cadere il governo Conte: le sue critiche al premier sul Recovery Fund

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il fondatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi è pronto a far cadere il governo Conte Bis sul tema del Recovery Fund. Lo ha rivelato lui stesso, in occasione di un’intervista concessa a ‘El Pais’. Renzi ha detto: “Se Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no“. Alla domanda “È pronto a far cadere il governo se Conte non farà marcia indietro?”, Renzi risponde: “Sì, perché questo non è un problema di posti, che pure mi hanno offerto. (…) Il meccanismo del dibattito sulle regole istituzionali non può essere compensato con un piccolo accordo”.

L’affondo dell’ex premier: “Conte sta viaggiando in contromano su un’autostrada“, ma “se recupera la lucidità e frena su questa misura assurda, siamo pronti a ragionare sulla questione”.

Il presidente del Consiglio, ha aggiunto Renzi, ha lavorato contro la pandemia “e in alcune cose lo ha fatto meglio che in altre, ma non si può accettare che in nome dell’emergenza, 10 mesi dopo il suo inizio, si arroghi tutti i poteri dello Stato per spendere questi 200 miliardi. Abbiamo rimosso Salvini per questo“.

Alla domanda se crede di avere in questo l’appoggio almeno di una parte del Pd e dell’opposizione, il leader di Italia Viva ha risposto: “Molti di quelli che in pubblico prendono le distanze da me, in privato riconoscono che le nostre critiche sono giuste e autentiche. Per questo spero che Conte si fermi“.

Crisi di governo: la scommessa di Matteo Renzi

Se si arriverà alla crisi di governo “scommetto sulla presenza di un’ampia maggioranza parlamentare. Penso che voteremo per le politiche nel 2023“. Lo ha detto Matteo Renzi in una intervista a ‘Il Messaggero’ in cui ha assicurato: “Non lavoro per la crisi di governo, lavoro per evitare la crisi del Paese”.

Il leader di Italia Viva ha criticato duramente il governo sul tema del Recovery Fund, in particolare sulla governance sull’uso dei fondi europei.

Governo, il tema del Recovery Fund

“Ci sono duecento miliardi di euro che appartengono ai nostri figli, che noi prendiamo in prestito aumentando il debito pubblico e che servono per il futuro dell’Italia. Non accetto che qualcuno voglia spenderli alla chetichella, senza passare dal Parlamento. E non accetto – ha detto – che qualcuno possa esautorare il governo con task force e poteri sostitutivi”.

Il premier Conte ha parlato di un “colossale fraintendimento” sulla struttura per il Recovery Plan, ma secondo Renzi ci sarebbe un problema di metodo e uno di merito.

Sul metodo: “I Dpcm sono una discutibile risposta all’emergenza sanitaria. Inserire la governance del progetto di rilancio del Paese in un emendamento di bilancio che arriva in piena notte ai ministri è inaccettabile”. “Se questa proposta di governance l’avesse avanzata Silvio Berlusconi oggi ci sarebbero le manifestazioni di piazza”, ha detto, aggiungendo che “questa cosa si chiama scandalo”.

Riguardo al merito, Renzi ha affermato che “è meno importante, paradossalmente, del metodo. Ma altrettanto assurdo”. L’ex premier critica i nove miliardi per la sanità e i tre miliardi per il turismo: “Sono valutazioni fatte da persone che non hanno la minima idea di che cosa sia il Paese”.

Renzi ha annunciato che la prossima settimana Italia Viva presenterà una proposta sui fondi Ue: “La governance deve arrivare dopo aver deciso su cosa mettiamo i soldi. Conte è partito alla rovescia, volendo prima dire chi li spenderà e solo dopo per far cosa. Per quanto riguarda le cose da fare, sanità e turismo sono due dossier da valorizzare”.

Governo, ipotesi crisi

Riguardo alla questione delle ‘poltrone‘, il segretario di Italia Viva ha spiegato che “abbiamo due ministre e un sottosegretario che a differenza di altri sono pronti a dimettersi domattina”. “Noi siamo quelli che portano le idee, non che chiedono i posti”, ha detto, smentendo la possibilità di entrare lui stesso nella squadra di governo.

Renzi si è detto “imbarazzato” per gli applausi ricevuti dal centrodestra in Senato, ma, ha sottolineato, “l’imbarazzo non era per me, quanto per la situazione”.

Nel Pd “la pensano quasi tutti come me e come Delrio. Ma molti non hanno la forza e il coraggio di dirlo. L’importante è che il premier cominci ad ascoltarci. Lo dico innanzitutto nel suo interesse”.

Fonte foto: Ansa
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