Regionali in Toscana, Giani dopo la vittoria: "Non ho padrini"
Il nuovo presidente della Toscana Eugenio Giani ha parlato della vittoria alle regionali del 20 e 21 settembre
“Non ho padrini, l’ho detto in modo molto costruttivo e con grande affetto per tutti. La guida della Toscana non è affidata a logiche di partito o tra i partiti, io devo essere il presidente dei toscani”. Lo ha detto il nuovo presidente della Toscana Eugenio Giani a margine di una visita al santuario di Montenero (Livorno).
“È giusto – ha detto all’Ansa – che non mi si identifichi con una corrente o una leadership. Ho dietro di me l’esperienza di un percorso politico fatto ragionando col mio cervello. Rispetto tutti e mi sento di essere una persona che si impegna prima di tutto per la Toscana. I toscani mi hanno votato per la loro visione di Toscana e non per ragionamenti nazionali”.
Sostenuto da una coalizione di centrosinistra, Ciani ha vinto le regionali in Toscana con il 48,62% dei consensi, battendo la leghista Susanna Ceccardi con il 40,45%.
In una intervista al Fatto Quotidiano Giani ha ricordato come le elezioni in Toscana fossero diventate di rilevanza nazionale, con tutti i big a fare campagna elettorale, mentre lui ha sempre cercato di parlare di programmi per la Regione.
“Ne sentivo la responsabilità ed era una responsabilità che mi dava fastidio perché io con Zingaretti ho un rapporto di grande stima. Non lo avevo votato al congresso, ma lui con me è stato sempre molto corretto. E lo stesso vale per il presidente Conte, di cui ho grande stima”.
Il neo presidente ha ricordato il cosiddetto ‘patto di San Gimignano’, “quell’intesa tra i sindaci della Toscana per sostenermi. Mi dicevo: se così tanti ci mettono la faccia, è un bel segnale di fiducia”.
Rispetto a Bonaccini in Emilia Romagna “abbiamo vissuto una situazione simile, coi big della destra che venivano qui portando questo sentiment della conquista della Regione per dare un segnale nazionale. Con due differenze: io non ero governatore uscente. E poi devo dire – ha aggiunto – che la Ceccardi a un certo punto ha dimostrato una sua personalità, per cui le riconosco l’onore delle armi”.
Secondo Giani l’intesa con Bonaccini non avrà ricadute a livello di partito o nazionali: “Per cinque anni farò il presidente della Toscana, non userò minimamente la Toscana per altri obiettivi”.
Il governatore toscano ha poi affermato di voler incontrare presto il premier Giuseppe Conte: “Voglio andarlo a trovare, anche perché lui è legato a Firenze come professore universitario. E poi ho bisogno di lui per governare bene la Toscana, per esempio su temi importanti come il Recovery Fund”.