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Qatargate, l'avvocato di Kaili punta il dito contro Panzeri: "Suoi i soldi trovati in casa di Eva". Le accuse

Il legale dell'ex vicepresidente del Parlamento Europeo punta il dito contro Panzeri la cui posizione sembra aggravarsi sempre più

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Sembra complicarsi sempre più la posizione di Antonio Panzeri nel Qatargate, lo scandalo che ha investito il Parlamento Europeo negli scorsi giorni. L’ex eurodeputato di Pd e Art. 1, infatti, è stato accusato nuovamente anche da Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento finita anche lei invischiata nelle indagini partite dal Belgio.

L’avvocato di Kaili punta il dito contro Panzeri

Nel corso di un’intervista al quotidiano belga Le Soir, il legale dell’ormai ex vicepresidente del Parlamento Europeo Kaili ha infatti sottolineato che i soldi trovati a casa della donna non erano suoi, bensì dello stesso Panzeri. Kathimerini Michalis Dimitrakopoulos, legale di Kaili, ha spiegato che la sua assistita non sapeva nulla di quei soldi e ne “è venuta a conoscenza all’ultimo minuto e ha chiesto che tornasse immediatamente al suo proprietario, il signor Panzeri”.

Secondo il legale, infatti, Kaili “non ha mai ammesso di aver chiesto al padre di trasferire quel denaro per nasconderlo”. Le parole sono arrivate per smentire la confessione della donna che, secondo il quotidiano belga, aveva detto di aver chiesto al padre di nascondere le mazzette di denaro che la polizia ha poi rinvenuto in una valigia al momento dell’arresto dell’uomo.

L’arresto di Giorgi e l’informazione sul denaro

Cercando di ricostruire quanto accaduto nelle ore che hanno portato all’arresto di Giorgi, l’avvocato di Kaili sostiene che la donna sia stata informata del denaro quando il suo compagno è stato arrestato vicino al garage della loro casa. In quel momento, secondo il legale, l’ex vicepresidente ha cercato di trovare il proprietario del denaro, cioè Panzeri, per consegnarglielo.

“Un’opzione era quella di consegnare il suo compagno alla polizia, un’altra era quella di riportare il denaro al suo proprietario. Kaili non aveva l’obbligo di denunciare il marito secondo la legge europea”, ha dichiarato l’avvocato. Dimitrakopoulos ha chiarito che la sua assistita nega qualsiasi coinvolgimento nel caso e ha osservato: “Tutte le proprietà in suo possesso sono giustificate dai suoi stipendi”.

Rinviata l’udienza della figlia di Panzeri

Intanto è stata rinviata al prossimo 3 gennaio l’udienza che si tiene davanti alla Corte d’appello di Brescia per valutare la richiesta di consegna al Belgio di Silvia Panzeri, la figlia dell’ex europarlamentare tra gli arrestati nell’indagine di Bruxelles.

Stamane i giudici bresciani hanno accolto l’istanza difesa di accertare le condizioni delle carceri in Belgio. Ieri la stessa istanza non era stata accolta per Maria Dolores Colleoni, la moglie di Panzeri, che con la figlia è indagata per concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.

Fonte foto: ANSA

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