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RITIRO PRODOTTI ALIMENTARI

Polenta istantanea Iris ritirata dai supermercati, richiamo per possibile presenza di alcaloidi oltre i limiti

Diversi lotti di polenta sono stati richiamati per la presunta presenza di alcaloidi tropanici: cosa fare in caso di acquisto e quali sono i rischi

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di diversi lotti di polenta istantanea Iris, ritirati da diversi supermercati per la possibile presenza di alcaloidi tropanici oltre i limiti previsti dalla legge. Cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni e quali sono i rischi nel caso si sia consumato il prodotto in questione.

Quali sono i lotti a rischio alcaloidi tropanici

Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di due lotti, considerati a rischio chimico, il 12 settembre 2024 (l’avviso è stato però pubblicato in ritardo, il 14 ottobre 2024).

Dalle analisi, infatti, è stata riscontrata la possibile presenza di alcaloidi tropanici, atropina e scopolamina, oltre i limiti consentiti.

Una delle confezioni di polenta istantanea ritirate

Le confezioni, tutte da 500 grammi, hanno due date di scadenza:

  • 12 dicembre 2024;
  • 22 marzo 2025.

L’azienda che ha prodotto la polenta è La Grande Ruota S.R.L., il cui stabilimento ha sede a Dello, in provincia di Brescia.

Cosa fare se si è acquistata la polenta ritirata

Se avete acquistato uno dei prodotti dei lotti in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.

Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.

Cosa sono l’atropina e la scopolamina

Come spiegato dal Ministero della Salute, gli alcaloidi tropanici sono composti naturali prodotti dal metabolismo secondario delle piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, delle Erythroxylaceae e delle Convolvulaceae.

Nella famiglia delle Solanacee si contano oltre 100 generi e più di 2 mila specie di piante, comprese:

  • piante importanti per l’alimentazione umana (patate, melanzane, pomodori, peperoni, e peperoncini);
  • piante da cui si ricavano droghe farmaceutiche (come la belladonna);
  • piante velenose (come la datura).

Gli effetti più tipici delle intossicazioni da atropina e scopolamina includono:

  • midriasi e visione offuscata;
  • tachicardia;
  • cute e mucose asciutte/secche;
  • cute calda e arrossata;
  • ritenzione urinaria;
  • assenza di peristalsi intestinale;
  • agitazione/delirium/allucinazioni;
  • convulsioni;
  • neurodepressione.

Effetti tossici di maggiore gravità, ed effetti a carico di altri organi e apparati, possono comparire in soggetti con pregresse patologie: in alcuni casi, dosi elevate possono causare perdita di coscienza e morte.

Fonte foto: 123RF

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