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Polemiche social per le prevendite per la reunion del 2025 degli Oasis: siti in tilt e prezzi alle stelle

Migliaia di persone stanno riempiendo i social di commenti e polemiche in merito l’organizzazione delle prevendite per la reunion degli Oasis nel 2025

Pubblicato:

Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

A poche ore di distanza dall’apertura delle prevendite per la reunion degli Oasis nel 2025 sono già nate le prime polemiche. Migliaia di utenti si sono difatti riversati sui social per lamentarsi dei siti in tilt e della pessima gestione delle code, oltre ai bagarini già attivi, con biglietti arrivati a oltre 7mila euro l’uno.

Siti per i biglietti per la reunion degli Oasis in tilt

Con l’apertura delle prevendite per i concerti degli Oasis, che nel 2025 torneranno a riempire gli stadi con la loro reunion, sono iniziati anche i soliti problemi legati all’acquisto dei biglietti.

Difatti, numerosi utenti che hanno provato ad accedere ai tre siti web che vendono i biglietti per le date nel Regno Unito (Ticketmaster, See Tickets e Gigsandtours) hanno segnalato problemi ancor prima che i biglietti fossero messi in vendita (alle 10:00 ora italiana).

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Il post degli Oasis in merito ai problemi e alle polemiche social per le prevendite dei biglietti per la reunion del 2025

Già a pochi minuti dall’apertura dei siti molte persone si sono trovate davanti un messaggio che indicava il numero di utenti già in fila, che in alcuni casi ha sfiorato il milione. Altri fan si sono invece ritrovati a dover aspettare “in coda per la coda”, con i tre rivenditori che hanno reindirizzato le persone a una pagina in cui si segnalava che i loro siti web stavano riscontrando un’elevata richiesta.

Le polemiche sui social

Partiamo da un presupposto: i biglietti per i concerti erano, già di listino, cari. Molti utenti si sono infatti lamentati dei prezzi di partenza: “È vergognoso vedere biglietti in piedi al prezzo di 355 sterline, puro sfruttamento. Dovrebbero vergognarsi a trasformare l’eccitazione dei fan in una raccolta di denaro. Questa avidità sta rovinando quella che dovrebbe essere un’esperienza gioiosa”.

Sono poi migliaia gli utenti che invece lamentano l’impossibilità di acquistare i biglietti, visti i continui malfunzionamenti dei siti. Senza contare che, ad esempio, la stessa Ticketmaster ha bloccato gli accessi per poi riaprirli con i biglietti a prezzi maggiorati perché “sono richiesti”.

E, nonostante nel Regno Unito sia legale la rivendita di biglietti, i siti di secondary ticketing si sono riempiti di biglietti a prezzi folli già da pochi minuti dopo l’apertura delle prevendite.

Gli Oasis contro i bagarini

Poco dopo l’inizio della prevendita di tre ore per un numero limitato di fan, i biglietti per i concerti nel Regno Unito sono stati messi in vendita su diversi siti a oltre 7mila sterline, più di 40 volte il valore di un biglietto per un posto in piedi.

Gli stessi Oasis hanno invitato le persone a non rivendere i biglietti a prezzi più alti su siti web non collegati al loro promotore, affermando affermato che tali biglietti sarebbero stati “cancellati”.

Proprio la band, tramite X, ha rilasciato questa dichiarazione: “Abbiamo notato che alcune persone hanno tentato di vendere i biglietti sul mercato secondario fin dall’inizio della prevendita. Si prega di notare che i biglietti possono essere rivenduti SOLO, al valore nominale, tramite Ticketmaster e Twickets. I biglietti venduti in violazione dei termini e delle condizioni saranno annullati dai promotori”.

Fonte foto: ANSA

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