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Patrizia Cormos morta nella tragedia del Natisone, completata la perizia sul cellulare: le prime indiscrezioni

Terminata la perizia sul cellulare di Patrizia Cormos, morta nella tragedia del Natisone. I dati e le chiamate al 112, cosa è emerso

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Venerdì 21 giugno è stata portata a termine la perizia sul cellulare di Patrizia Cormos, una delle tre vittime della tragedia del fiume Natisone che il 31 maggio ha perso la vita insieme all’amica Bianca Doros mentre lottava contro le correnti. Il terzo della compagnia, Cristian Molnar, è ancora disperso. Gli accertamenti sul cellulare di Patrizia Cormos si sono rivelati necessari per scongiurare il deperimento dei dati utili, ma soprattutto serviranno a verificare gli orari e il numero delle chiamate che la ragazza aveva effettuato al Nue 112.

La perizia sul cellulare di Patrizia Cormos

Come riferisce ‘Il Gazzettino’, la perizia è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Udine su richiesta del pm Letizia Puppa. Come detto in apertura, la perizia è necessaria a stabilire gli orari e il numero delle chiamate inviata da Patrizia Cormos al 112, ma anche per accertare il lasso di tempo occorso tra le chiamate e l’arrivo effettivo dei soccorsi.

Ricordiamo che la prima chiamata inviata da Patrizia Cormos al Nue 112 risale alle 13:29, ma dagli accertamenti condotti all’interno del laboratorio di informatica forense di Udine potrebbe emergere anche altro.

La perizia sul cellulare di Patrizia Cormos, morta nella tragedia del Natisone, è stata completata. La Procura indaga sulle chiamate inviate al 112

Come precisa ‘Il Gazzettino’, sui dati del dispositivo è stata eseguita la copia forense, che verrà dunque trasferita su un supporto informatico che i carabinieri consegneranno alla Procura competente.

All’operazione ha assistito Gaetano Laghi, l’avvocato che assiste la famiglia di Cristian Molnar, che al ‘Gazzettino’ ha riferito: “Abbiamo solo controllato che questa operazione di apertura del reperto e trasferimento dei dati venisse fatta in maniera corretta, come è stato”.

Cosa è emerso

Purtroppo, per il momento non è dato sapere di più. Lo riferisce lo stesso Gaetano Laghi al ‘Gazzettino’: “Non c’è nessuna visibilità al momento di quello che c’è dentro”, ma presto potrebbero arrivare più informazioni.

Secondo le prime indiscrezioni, dal cellulare di Patrizia Cormos sarebbero partite quattro chiamate, e non si esclude che alle telefonate possano aver risposto quattro operatori diversi. Un aspetto, questo, sul quale gli inquirenti faranno chiarezza. Ancora, dal cellulare di Patrizia Cormos potrebbe essere possibile ricostruire i momenti precedenti l’arrivo della comitiva al Natisone, probabilmente per la presenza di foto e video.

Continuano le ricerche di Cristian Molnar

Nel frattempo Cristian Molnar è ancora disperso. Secondo le ultime notizie, fino a giovedì 27 giugno – quando dalla Prefettura arriveranno nuove disposizioni – si continuerà a cercare il corpo del giovane all’esterno del fiume, dal momento che l’intero fondale risulta interamente mappato, senza risultati.

Per questo sono impiegati i cani molecolari nel tratto che collega il ponte Leproso di Orsaria alla confluenza con il Torre.

Fonte foto: ANSA

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