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Patrick Zaki dopo le polemiche su Israele: "Detenuto per le mie opinioni, triste essere attaccato in Italia"

Patrick Zaki ha risposto alle critiche ricevute per quanto dichiarato in merito all'attacco di Hamas a Israele: le parole dell'attivista

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

L’attivista ed ex prigioniero egiziano Patrick Zaki è finito nel mirino delle critiche per quanto dichiarato in merito all’attacco di Hamas a Israele. Lo stesso Zaki ha risposto alle critiche in un’intervista a ‘Il Manifesto’, riservando anche un messaggio all’Italia e agli italiani.

Cosa aveva detto Patrick Zaki

In un post social pubblicato nella giornata del 10 ottobre, Patrick Zaki aveva dichiarato: “Nel conflitto Israele-Palestina nessuno può essere ritenuto come filo-hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte”.

E poi: “La mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”.

L’attivista ed ex prigioniero egiziano Patrick Zaki.

Lo sfogo di Patrick Zaki

Il Salone del Libro ha annullato la partecipazione di Patrick Zaki e il Servizio Missionario Giovani ha parlato di “condizioni cambiate”. Anche ‘Che tempo che fa’ ha rinviato la sua presenza in trasmissione. Intervistato da ‘Il Manifesto’, Patrick Zaki ha commentato: “Ciò che sta accadendo è profondamente deludente. Ho dichiarato fin dall’inizio che sono preoccupato per tutte le vittime civili, israeliane e palestinesi. Respingo con forza l’equazione secondo cui essere a favore della Palestina significa automaticamente essere a favore di Hamas”.

Poi ha aggiunto: “Quando parliamo di questo caso specifico, dovremmo dare un’occhiata al contesto storico e a come siamo arrivati a questo punto”.

Il messaggio all’Italia

Nel corso dell’intervista, Patrick Zaki ha anche dichiarato: “In Egitto sono stato perseguitato per 3 anni e mezzo a causa delle mie opinioni. È triste che in Italia io venga attaccato per le mie opinioni. Anche se le mie opinioni possono e devono essere discusse e criticate, non posso accettare la campagna di odio contro di me”.

L’attivista ha detto ancora: “Sarò sempre grato all’Italia, ma questo non significa che io debba dire quello che molti in Italia vorrebbero che dicessi”.

 

Fonte foto: ANSA

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