In aereo col vaccino: verso il passaporto sanitario per volare
Le compagnie aeree stanno pensando di introdurre l'obbligo di presentarsi al check-in con il passaporto sanitario che attesti l'avvenuta vaccinazione
Dopo quasi un anno di pandemia, il vaccino è disponibile negli Stati Uniti, ma anche nei Paesi dell’Unione europea: una notizia accolta con favore soprattutto dalle compagnie aeree, pronte a far riprendere quota alle loro flotte costrette a terra per mesi. Ci sarebbero quattro progetti pilota, secondo il Corriere della Sera, riguardanti app su cui caricare gli esiti negativi dei tamponi e le avvenute vaccinazioni. In futuro, quindi, potrebbe essere necessario il cosiddetto passaporto sanitario digitale per volare.
Vaccino per volare, cos’è il passaporto sanitario digitale
Nell’era delle vacanze post-Covid, documento d’identità e biglietto aereo potrebbero non bastare più. Compagnie aeree, ma anche governi, potrebbero chiedere ai passeggeri di esibire il passaporto sanitario digitale prima di imbarcarsi.
Al momento, nulla di definitivo. Ci sono però almeno quattro progetti che si basano, tutti, sullo stesso principio: scaricare l’app, inserire i propri dati sanitari per consentire alla clinica dove è stato effettuato il tampone di caricare l’esito e all’autorità sanitaria di certificare che il soggetto è stato sottoposto alla vaccinazione contro il Covid-19, e quindi può spostarsi.
Al check-in basterà mostrare l’app, insieme alla carta d’imbarco, per salire sull’aereo.
Passaporto sanitario digitale: quali sono i quattro progetti in corso
Il primo progetto si chiama CommonPass, ed è stato sviluppato da Commons Project Foundation e il World Economic Forum: hanno aderito United Airlines, Cathay Pacific, JetBlue, Lufthansa, Swiss International Airlines, Virgin Atlantic, alcune l’hanno già sperimentato su tratte internazionali. Questa piattaforma è collegata a centinaia di sistemi ospedalieri e sanitari, ma anche a una vasta rete di laboratori privati.
Il secondo è Travel Pass, ed è il sistema di verifica sanitaria della Iata, la principale associazione internazionale delle compagnie aeree: il suo obiettivo è offrire un sistema di certificazione riconosciuto tra tutti i Paesi. Attraverso l’app, il passeggero potrà controllare i requisiti per l’ingresso richiesti dal Paese di destinazione, individuare l’elenco dei laboratori accreditati dove fare i tamponi prima di partire e ottenere il codice QR che consente l’imbarco. La prima compagnia ad adottare il sistema è Singapore Airlines.
La terza app è Digital Health Pass, sviluppata da Ibm per metterla a disposizione non soltanto delle compagnie aeree, ma anche delle società che organizzano concerti, eventi sporti e altro.
Infine, l’app che riguarda anche le aziende: AOKpass, sviluppata dalla Camera di commercio internazionale, International Sos e Sgs Group. La piattaforma archivia una copia digitale autenticata della propria cartella medica , fruibile esclusivamente dal soggetto intestatario, consentendo di mostrare il proprio stato di salute per passare la frontiera, imbarcarsi in aereo o rientrare in ufficio.
Passaporto sanitario digitale: quali sono i rischi
Al momento, le ombre sono diverse. In primi, c’è il rischio che tra qualche mese circolino diverse app non comuni ai Paesi, confondendo i cittadini. Senza dimenticare la possibilità che nascano delle piattaforme fasulle, pronte a rubare i dati personali.
Inoltre, chi vive in Paesi poveri, dove le vaccinazioni procedono a rilento, potrebbe essere discriminato.
Così come i giovani, che dovrebbero aspettare di essere vaccinati prima di poter volare: rischierebbero di restare a terra anche un anno, in attesa che vengano vaccinate le categorie più a rischio.