Parla la madre del ragazzo che ha preso a calci la capretta ad Anagni: "Era già morta, mio figlio è innocente"
Il 17enne coinvolto nell'uccisione della capretta ad Anagni vive nel terrore, chiuso in casa. La madre lo difende, ecco cos'ha detto la donna
Durante il flash mob organizzato dagli animalisti ad Anagni, sabato 2 settembre, dentro l’abitazione del 17enne filmato mentre prendeva a calci la capretta c’erano anche i giornalisti. ‘Repubblica’ ha intervistato la madre del ragazzo nei momenti precedenti l’arrivo degli attivisti, e ha registrato tutta l’angoscia di una famiglia costretta a barricarsi in casa.
- Capretta uccisa a calci ad Anagni, parla la madre del 17enne
- Il blitz degli animalisti
- La morte della capretta
Capretta uccisa a calci ad Anagni, parla la madre del 17enne
Il blitz organizzato dall’attivista Enrico Rizzi non era ancora arrivato, ma nella casa del 17enne finito al centro dell’indagine per il pestaggio mortale contro l’indifesa capretta in un agriturismo durante una festa per i 18 anni, c’era grande tensione.
A parlare con l’inviato di ‘Repubblica’ è stata la madre, visibilmente preoccupata insieme al padre per l’arrivo dei manifestanti. “Chiamiamo il commissariato”, hanno detto più volte per proteggersi dagli attivisti.
La donna dice: “La capretta era già morta. Mio figlio non ha fatto nulla. L’hanno spinta ma era già morta”.
Inizialmente la narrazione vedeva la capretta già agonizzante prima dell’aggressione mortale, ma successivamente la famiglia ha cambiato versione: “Era già morta”.
“Mio figlio è distrutto, non esce di casa“.
Il blitz degli animalisti
Il flash mob degli animalisti è stato organizzato ad Anagni e Fiuggi, dove vive la maggior parte dei giovanissimi coinvolti nel caso.
A Fiuggi, tuttavia, la manifestazione non era autorizzata ma l’organizzatore, Enrico Rizzi, ha esposto il volto e il nome del 17enne di cui sopra, ma è stato attaccato da alcuni residenti ai quali ha risposto: “Siete complici degli assassini“.
La morte della capretta
Le immagini della capretta uccisa con brutalità e divertimento hanno fatto il giro dei social e dei telegiornali locali e nazionali.
L’episodio risale al 27 agosto, quando tutti i giovani coinvolti hanno partecipato alla festa per il 18° compleanno di un amico all’agriturismo Sant’Isidoro.
Il 17enne ora asserragliato in casa ha sferrato un primo calcio all’animale e poco dopo si sono uniti altri amici. L’animale, ormai privo di sensi, è stato battuto con sadismo, poi caricato su una carriola e gettato via.
Gli stessi protagonisti hanno postato il video sui social, per poi veder pubblicato i loro volti e nomi creando un inevitabile effetto boomerang.
Si tratta di giovanissimi tra i 17 e i 22 anni. 12 di loro sono ora indagati a vario titolo, da maltrattamento a uccisione di animali, fino a istigazione a commettere reato.