Paragone mette il M5S contro Di Battista: per loro è come Salvini
Accesa discussione in rete tra i grillini sulla questione nomine e Paragone prova a mettere Di Battista contro il Movimento
Non si placa l’ira di Gianluigi Paragone contro il suo “ex” Movimento 5 Stelle. Il giornalista, eletto proprio tra i grillini alle ultime elezioni politiche, e oggi nel Gruppo Misto dopo l’espulsione, ha seminato zizzania tra Alessandro Di Battista e il M5S facendo delle rivelazioni interne secondo cui uno dei massimi esponenti del movimento sarebbe paragonato a Salvini.
Di Battista odiato dai grillini. In una delle tante dirette Facebook, Paragone ha parlato di come Di Battista viene visto dai militanti del Movimento 5 Stelle: “Dentro le chat sono partite le accuse e qualcuno ha detto ‘Di Battista traditore come Salvini‘”. Paragone prosegue la sua invettiva: “ha fatto discutere la riconferma di Profumo (Leonardo) e Descalzi (Eni). Il M5s ha deciso di confermarlo in cambio di poltrone nelle presidenze. Chi doveva far voltare pagina al paese si è adeguato”.
L’ex senatore M5S ha quindi preso le difese dell’ex deputato grillino, con cui ha evidentemente più idee in comune. «Non capisco come mai quando uno si richiama ai valori originari delle battaglie e alla coerenza, viene chiamato traditore. È capitato anche a me».
Sulla questione nomine, sollevata da Paragone, già altri grillini si erano espressi nelle ultime ore. Su Fb la senatrice Barbara Lezzi in un post condiviso anche dal senatore Mario Michele Giarrusso ha scritto: “Devo prendere atto che Descalzi non è stato mai in bilico nonostante ci sia il M5S al governo e nonostante ne sia il maggiore azionista. Nessuno di noi è così idiota da credere che questa scelta sia dovuta all’emergenza. Né crederò alla favoletta del Colle. È sempre colpa di qualcun altro”.
Giulia Grillo, ex ministro della Salute, sempre in quota Cinque Stelle ha invece postato: «C’è un problema di democrazia interna, e tentare di nasconderlo non fa che acuirne la presenza. È come preoccuparsi di un una mosca mentre nella stanza c’è una tigre pronta a sbranarci».