Paolo Virzì chiede il codice rosso contro Micaela Ramazzotti e il suo fidanzato Claudio Pallitto: che cos'è
Dopo la lite con l'ex moglie Micaela Ramazzotti, il regista Paolo Virzì ha chiesto ai carabinieri la procedura di codice rosso, per tutelarsi da eventuali attacchi dell'attrice e del suo compagno, Claudio Pallitto
Prosegue il duro scontro mediatico – dopo quello fisico avvenuto in un ristorante a Roma – tra i coniugi Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti. In un esposto presentato ai carabinieri, il regista ha anche chiesto la procedura del cosiddetto codice rosso, per tutelarsi da eventuali attacchi dell’attrice ed ex moglie e del suo compagno, Claudio Pallitto.
- Le lite tra Paolo Virzì, Micaela Ramazzotti e il compagno Claudio Pallitto
- Le parole della coppia
- La richiesta della procedura di codice rosso
Le lite tra Paolo Virzì, Micaela Ramazzotti e il compagno Claudio Pallitto
Lo scorso lunedì 17 giugno, la coppia del cinema italiano si era resa protagonista di una rissa tra i tavoli di un locale alle pendici dell’Aventino, in piazza Albania.
Come riportato dal Corriere della Sera, una presunta battuta rivolta da Virzì al figlio 14enne sarebbe stato il motivo scatenante della lite.
Dopo lo scontro, erano intervenuti i carabinieri fra stoviglie rotte, spintoni e minacce reciproche.
Insieme a Ramazzotti c’era anche il suo attuale compagno, Claudio Pallitto, coinvolto a sua volta nello scontro.
Le parole della coppia
“Non resto sorpresa dall’affannoso tentativo di Paolo di voler preservare solo la propria immagine pubblica“, ha dichiarato Ramazzotti all’Ansa.
“D’altra parte – ha aggiunto l’attrice – ha sempre tenuto più a quella che alla serenità della propria famiglia e dei propri affetti o presunti tali”.
“Micaela donna importantissima per me. Confido che troveremo tutti il modo di risolvere questo incidente”, ha invece fatto sapere Virzì, più morbido.
La richiesta della procedura di codice rosso
Nonostante le parole ala stampa più concilianti, nell’esposto presentato ai carabinieri l’uomo avrebbe espresso la necessità di tutelarsi dagli attacchi della donna e del compago Pallitto, attivando la procedura del cosiddetto codice rosso.
Il regista – noto per film quali Il capitale umano (2013) e La pazza gioia (2016) – avrebbe certificato attraverso un referto del pronto soccorso graffi e lesioni ricevute.