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CRONACA NERA

Pantani morto in hotel, altre persone in camera prima della scientifica: la rivelazione clamorosa degli agenti

Due agenti della polizia scientifica hanno detto al magistrato di aver visto altre persone entrare nella stanza di Pantani prima di loro

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Le dichiarazioni di due poliziotti della Scientifica gettano una nuova luce sulle indagini relative alla morte di Marco Pantani. Gli operatori sono stati ascoltati dalla Procura di Trento, che lo scorso luglio ha aperto un’indagine sul caso delle scommesse clandestine sul Giro d’Italia del 1999. Davanti al magistrato i due poliziotti hanno raccontato una grave anomalia risalente ai minuti immediatamente successivi al ritrovamento del corpo senza vita del ciclista, il 14 febbraio 2004.

Caso Pantani, parlano gli agenti della scientifica

Ma cosa è successo nella stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini quel giorno? Secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse, i due operatori della polizia scientifica hanno detto agli inquirenti di aver ricevuto l’indicazione di restare fuori dalla stanza. “Ci diedero disposizioni affinché io e il mio collega aspettassimo fuori. Prima entrarono altri nella camera dove morì Marco Pantani”, ha raccontato uno dei due.

La ricostruzione prosegue così: “La cosa mi parve strana in quanto sulla scena del fatto su cui si indaga, a mio parere, per primi dovrebbero entrare gli operatori della scientifica opportunamente attrezzati”.

Marco Pantani in azione

I sospetti sulla positività di Pantani

Queste le parole dei due agenti, che gettano un’ombra sinistra su una morte – quella di Marco Pantani – da sempre poco chiara. Al momento nell’indagine della Procura di Trento non ci sono indagati. L’attenzione dei magistrati si sta concentrando sul controllo anti doping effettuato il 5 giugno 1999 poco prima della tappa di Madonna di Campiglio.

Il Pirata, a due sole tappe dalla fine, era saldamente al comando del Giro (con sei minuti sul secondo). I campioni prelevati quel giorno, che non vennero mai analizzati nell’unico laboratorio italiano accreditato dall’Agenzia mondiale antidoping, diedero risultato positivo.

Nel sangue di Pantani venne trovato un tasso di ematocrito del 51,8% (oltre il limite del 50%) che poteva indicare l’utilizzo di Epo. Il ciclista della Mercatone Uno venne estromesso dal Giro e poi squalificato, decretandone praticamente la fine della carriera.

L’ombra della Camorra sulla morte di Pantani

Ma dietro quella squalifica, da anni, girano voci insistenti sul coinvolgimento della Camorra. Non a caso la Procura di Trento indaga proprio per “associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine” collegata al decesso di Pantani. L’intervento del clan dei Casalesi emerge dai verbali della Commissione antimafia che si è occupata del caso.

Secondo le informazioni raccolte, in caso di vittoria di Pantani la Camorra avrebbe dovuto pagare miliardi in scommesse clandestine. E la stessa Commissione ha messo nero su bianco le carenze del prelievo effettuato il 5 giugno del 1999. Il sospetto è che la provetta di Pantani sia stata manipolata.

Una versione sostenuta anche da Renato Vallanzasca, che aveva detto ai magistrati di aver ricevuto una soffiata in carcere sulla squalifica di Pantani.

Fonte foto: ANSA

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