Caso Pantani, riaperte le indagini: le parole di Vallanzasca e il possibile giro di scommesse della camorra
Le parole di Renato Vallanzasca riaprono il caso Pantani: il focus dei magistrati torna sulla camorra e sulle possibili scommesse contro il Pirata
Nuovo capitolo nella vicenda che riguarda Marco Pantani e la sua esclusione dal Giro d’Italia del 1999. La Procura di Trento ha riaperto le indagini sul caso, ipotizzando un possibile giro di scommesse clandestine legate alla camorra che avrebbe favorito la sua estromissione dalla gara.
- Caso Pantani, l'ombra della camorra
- La reazione della famiglia del Pirata
- Il presunto giro di scommesse
Caso Pantani, l’ombra della camorra
Come riporta Ansa, l’ipotesi nasce dalle dichiarazioni di Renato Vallanzasca, sentito dalla pm Patrizia Foiera, e da alcune intercettazioni di esponenti camorristici.
Secondo queste rivelazioni, la criminalità organizzata campana avrebbe agito per impedire la vittoria di Pantani, che stava dominando la corsa rosa.
Marco Pantani nel 2003, pochi mesi prima della morte
Il movente sarebbe da ricercarsi nelle ingenti somme di denaro in gioco sulle scommesse.
L’esclusione di Pantani avrebbe infatti stravolto i pronostici e favorito altri corridori, su cui la camorra aveva puntato.
La reazione della famiglia del Pirata
A rafforzare questa ipotesi, le presunte irregolarità emerse dai lavori della Commissione Antimafia.
Secondo quanto accertato, il controllo antidoping a cui Pantani fu sottoposto a Madonna di Campiglio non avrebbe rispettato le necessarie garanzie di sicurezza, lasciando aperta la possibilità di una manomissione del campione ematico.
L’indagine, pur senza indagati né reati al momento ipotizzati, è stata accolta con favore dalla famiglia di Pantani, da sempre convinta della sua morte violenta e della non correttezza dei test antidoping.
Il presunto giro di scommesse
Le nuove audizioni e l’analisi di ulteriori elementi avranno l’obiettivo di ricostruire il presunto giro di scommesse clandestine e di fare luce su quanto accaduto quel fatidico 5 giugno 1999, che segnò la tragica parabola discendente del Pirata.
Il caso Pantani, dunque, torna d’attualità dopo 25 anni, alimentando la speranza di una verità definitiva sulla vicenda che ha segnato per sempre la storia del ciclismo.
Pantani morì il 14 febbraio 2004 in una camera del residence “Le Rose” di Rimini in seguito a una overdose di farmaci e droga.